Prima alla Camera e poi al Senato. Un rapido passaggio del ministro dell’Economia Giulio Tremonti in Parlamento questa mattina (9 ottobre) per l’informativa sulla crisi economica internazionale. Tremonti ha ovviamente illustrato il decreto anticrisi approvato dal Consiglio dei ministri. "E’ stato fatto assolutamente in tempo – ha detto - e assolutamente in linea con quanto deciso in sede europea". Tremonti ha ribadito poi che il governo interverrà a sostegno delle banche 'caso per caso'. “Speriamo non sarà necessario - ha detto - ma sarà caso per caso, per questo non abbiamo predeterminato le cifre per gli interventi”. “Se usi il denaro dei contribuente è per farla andare bene la banca, non per aiutare chi ha sbagliato”.

Secondo il ministro anche il pubblico, entro certi limiti, può gestire e tutelare il risparmio, che e' un bene pubblico. "Abbiamo ben chiaro - ha spiegato Tremonti alla Camera - quanto disposto dall'articolo 47 della Costituzione sul risparmio. Fare attivita' di banca non e' come fare un'attivita' industriale qualsiasi. Il risparmio e' un bene pubblico". Ed ha aggiunto: "C'e' un forma oltre la quale la gestione del risparmio diventa esercizio di un'attività di un bene pubblico. Nei limiti di mercato c'è un soglia oltre la quale rileva anche l'interesse pubblico".

Riferendosi quindi a un emendamento presentato al decreto Alitalia, che permetterebbe di 'salvare' i manager dei recenti crack finanziari, Tremonti ha scandito: 'O va via l'emendamento o va via il ministro dell'Economia'.

Non possiamo fare politiche sociali di deficit
"Il problema dell'Italia non e' tanto il Patto di stabilita' e crescita, ma il debito pubblico. Abbiamo il terzo debito del mondo e non siamo il terzo Paese”. Ha aggiunto Tremonti: “Per questo non condividiamo e non facciamo politiche pur basate su logiche sociali. Non possiamo fare politiche di deficit pubblico nazionale. L'unica politica di sostegno e di rilancio dell'economia puo' essere di domanda pubblica su scala e dimensione europea".

Pier Luigi Bersani, ministro ombra dell'economia del Pd, intervenendo in aula alla Camera dopo l'informativa di Tremonti ha messo in evidenza lo scarso rilievo dato alla vicenda in sede parlamentare: "In 5 minuti dobbiamo dire cosa pensiamo della piu' grave crisi finanziaria dal '29 ad oggi. Questo e' quanto si concede al Parlamento italiano". Bersani ha sottolineato che "in Francia c'e' stato un ampio dibattito, e lo stesso in Germania. In tutti i parlamenti europei si discute, e lo si fa anche in paesi che decidono meno di noi".

Il decreto del Cdm
Il piano anticrisi varato dal governo per sostenere e garantire la stabilità di banche e depositi di risparmio italiani si basa su due pilastri: l'estensione della garanzia dello Stato, oltre quella già prevista dal fondo interbancario sui depositi dei risparmiatori (fino a 103.000 euro), e il finanziamento di un fondo pari a circa 20 miliardi di euro che consenta allo Stato di partecipare alla ricapitalizzazione di banche che dovessero avere difficoltà. Non ci sarà alcuna gestione statale delle banche, ma solo un intervento temporaneo e neutro del governo nelle banche. "C'è un meccanismo – ha spiegato il ministro dell’economia - che modifica l'ingresso eventuale dello Stato in una banca in crisi". Se una banca non ha una capitalizzazione sufficiente, "allora quella banca contatta la Banca d'Italia. Se si ritiene che è necessario più capitale, se non lo mettono gli azionisti lo metterà il governo". Tutto questo non risponde "a una logica di nazionalizzazione, non ci sarà nessun controllo, non si dà il denaro dei contribuenti a chi ha sbagliato".

Un po’ meglio le Borse
I mercati europei hanno aperto in rialzo e ora accelerano facendo segnare progressi superiori al 2%. L'indice Dj Stoxx 600 avanza del 2,2% con Londra in rialzo del 2,3%, Parigi del 2,5% e Francoforte del 2,1%. Milano, in progresso del 3,3%, si piazza tra le migliori Borse.