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Vasta adesione alla manifestazione nazionale di oggi, 4 ottobre, convocata dalle associazioni palestinesi a Roma. Decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade della capitale, dopo lo sciopero generale di venerdì 3 ottobre che ha portato oltre due milioni in cento piazza. Continua con forza la mobilitazione per Gaza e per il popolo palestinese, vittima del genocidio israeliano. Gli organizzatori annunciano: “Siamo oltre 600mila”.
Il corteo è partito alle 14.30 a Porta San Paolo. Già molto prima, però, la piazza si è riempita di attivisti, giovani, uomini e donne, persone comuni che hanno risposto alla mobilitazione. È l’ennesima tappa della protesta che in questi giorni sta riempiendo le piazze in tutta Italia.
La partecipazione è stata tale che, una volta partito il corteo, molte persone erano ancora nei pressi della Piramide. Poi un serpentone umano si è dislocato lungo il percorso. In testa le bandiere della Palestina con lo striscione dell'Api (Associazione dei palestinesi in Italia), organizzatrice dell'evento, che recita: “Stop complicità con Israele. Contro occupazione e genocidio, con la resistenza palestinese”.
Tanti i cori che si sono levati dal corteo, anche a sostegno della Flotilla che è stata fermata illegalmente dalle autorità israeliane mentre si avvicinava a Gaza. Persone di ogni età hanno alzato le mani facendo il segno della pace con le dita, scandendo cori per la Palestina e per il coraggio della Flotilla. “Siamo tutti palestinesi”, questo il ritornello.
Presenti molte famiglie e giovanissimi, anche madri e padri con passeggini. Tanti gli striscioni, tra cui la famosa frase di Gramsci: “Odio gli indifferenti”. Una forte contestazione è stata rivolta contro il Governo Meloni, colpevole ancora una volta di demonizzare gli scioperi e le manifestazioni senza spendere una sola parola per il genocidio in atto a Gaza. “Meloni dimissioni”, hanno scandito i manifestanti, specificando che l’esecutivo non li rappresenta.
La Cgil ha partecipato alla manifestazione. “Siamo piazza per Gaza – spiega la Confederazione – per chiedere il cessate il fuoco immediato, per l’apertura dei corridoi umanitari e l’assistenza alla popolazione civile palestinese, per lo stop alla pulizia etnica ed al genocidio e per la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri politici”.