"La vicenda dell'Istituto tecnico Vittorio Emanuele II di Palermo, dove una docente è stata oggetto di procedimento disciplinare e relativa sanzione per aver 'consentito' agli studenti, in occasione della Giornata della memoria, di evidenziare analogie tra le leggi razziali del 1938 e l’attuale decreto sicurezza, è indice di un clima inasprito in cui il diritto di critica viene sistematicamente violato". Così la Flc Cgil nazionale, commentando la sospensione della professoressa Rosa Maria Dell'Aria, colpevole secondo l'Ufficio scolastico provinciale di non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni.

A sostegno della docente, oggi (venerdì 17 maggio) si svolge a Palermo un presidio di solidarietà indetto dai sindacati della scuola (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda Unams e Snals Confsal) della Sicilia: l'appuntamento è a Palermo, alle ore 17 presso la sede dell'Iti Vittorio Emanuele III.

"Colpisce la solerzia dell’amministrazione nel procedere contro una docente 'colpevole' di aver interpretato il proprio ruolo professionale per promuovere cultura, spirito di iniziativa, pensiero critico e senso civico, secondo il compito che la Costituzione affida alla scuola pubblica", prosegue la Flc Cgil nazionale: "In un Paese dove si lasciano morire le persone in mare, si sanziona chi salva vite, si escludono dalle mense bambini in condizioni di povertà, soprattutto se stranieri, si introducono grembiulini, telecamere e altri strumenti di controllo coercitivo, risulta fuori dal coro, quindi evidentemente inaccettabile, la voce di una lavoratrice, docente della scuola dello Stato, che nel suo lavoro mette cuore e testa, impegnandosi in prima linea per educare alla cittadinanza attiva e consapevole, offrendo agli studenti gli strumenti per capire e per cambiare il mondo".

Il sindacato, nell'esprimere la "solidarietà alla collega, alla scuola e ai ragazzi", chiede l’intervento del ministro dell'Istruzione Bussetti "per l’immediato ritiro della sanzione", impegnandosi a mettere in atto da subito "la mobilitazione di tutta la categoria per sollecitare una forte reazione sociale, culturale e politica, ai fini di tutelare la libertà di insegnamento e ripristinare gli spazi di democrazia in tutto il Paese, a partire dai luoghi della conoscenza".

Anche la Cgil e la Flc Palermo esprimono preoccupazione per il clima di tensione che vede al centro le istituzioni scolastiche del territorio palermitano "e che tende a indebolire l'autonomia scolastica e la libertà di insegnamento". Il riferimento è non solo al caso della professoressa Dell'Aria, ma anche a quello di un dirigente scolastico dell'Ipsea che ha revocato l'autorizzazione a una manifestazione programmata nella sua scuola perché rischiava di essere connotata politicamente. "Troppo spesso il personale della scuola viene insultato, deriso, denigrato, da personaggi più o meno noti, che dimenticano che un docente, nell'esercizio delle sue funzioni, rappresenta un pubblico ufficiale, quindi le istituzioni", dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario generale Flc Cgil Palermo Franca Giannola: "Questi comportamenti non fanno che diminuire e depotenziare l'autorevole funzione sociale e il ruolo degli educatori e dell'istituzione scuola, più in generale. In entrambi i casi nel mondo della rete si sono scatenate le esternazioni, in una gara in cui ciascuno si sente autorizzato a chiedere provvedimenti disciplinari nei confronti dei docenti, fino al licenziamento".

Il sindacato condanna "qualsiasi interferenza di questo genere, in linea col clima poco sereno e preoccupante che si respira nel nostro Paese", esprimendo solidarietà a coloro "che hanno subito tali vili attacchi nell'esercizio del loro ruolo lavorativo". La Cgil e la Flc Cgil lanciano un appello per richiamare al rispetto delle norme e dei principi garantiti dalla Costituzione. "Saranno gli organi competenti a doversi pronunciare in merito alle questioni", concludono i due segretari: "Crediamo che l'attività scolastica debba essere lasciata fuori da battaglie elettorali che, oltre a fomentare contrasti, alimentano un clima che non fa bene ai nostri ragazzi e al nostro Paese. La serenità lavorativa di tutti gli operatori della scuola, che ogni giorno lavorano tra mille difficoltà, deve essere garantita, come vanno garantiti i loro diritti. Il serio lavoro che viene quotidianamente svolto nelle scuole non può e non deve essere assoggettato alle posizioni politiche del governo di turno". 

Alla docente esprimono pieno sostegno anche la segreteria della Fiom Palermo e i rappresentanti sindacali Fiom delle principali aziende metalmeccaniche del territorio (Sirti, Fincantieri, Engineering, Leonardo Finmeccanica, Italtel, Lottomatica, Selicab, Omer, Tmb, Eds Tram, Tecnoski, Senvion, Sispi e Schindler). “Siamo esterrefatti da quanto è accaduto ed esprimiamo in modo netto la nostra condanna per il provvedimento di censura partito dalla segnalazione di un tweet e da un intervento su Facebook della sottosegretaria leghista ai Beni Culturali Lucia Borgonzoni" dichiarano Angela Biondi, Francesco Foti, Rosario Tomaselli e Rita Aiola, della segreteria provinciale Fiom, assieme alle Rsu aziendali: "Non si può mettere un tappo in bocca alla libertà di espressione della popolazione studentesca e della società. Il ministro Salvini, per manifestare il suo disaccordo e fare conoscere il suo pensiero, avrebbe dovuto privilegiare il confronto con la scuola e con la docente. Viviamo in un sistema democratico e non possiamo accettare comportamenti gravi che fanno tornare l'Italia indietro di settanta anni”.