“Primo Maggio. Lavoro… in corsa!”. Si avvicina la decima edizione della corsa podistica della Fitel. È quanto si legge sul sito ufficiale. Si tratta del tradizionale evento popolare, promosso dalla Fitel Lazio con la collaborazione di Fitel Nazionale e il sostegno di Cgil, Cisl, Uil.

Collegata alle manifestazioni organizzate dalle tre confederazioni sindacali nell’ambito della giornata della Festa dei lavoratori, l’edizione di quest’anno ha avuto notevoli cambiamenti dovuti al fatto che il tradizionale Concertone romano promosso da Cgil, Cisl, Uil (https://www.primomaggio.net/) non si svolgerà nella location storica di Piazza San Giovanni in Laterano a causa dei lavori in atto per il prossimo Giubileo, ma sarà trasferito nel luogo dove si svolgono i grandi concerti musicali di Roma: il Circo Massimo.

Così anche la corsa si è spostata e si svolgerà a pochi passi dal palco, con partenza su viale delle Terme di Caracalla. Per i primi assoluti femminili e maschili, tra i premi anche i pass per il backstage del Concertone, precisamente per la zona ad accesso limitato subito sotto al palco.

Nella giornata della festa di lavoratori e lavoratrici, la manifestazione della Fitel quest’anno ha voluto porre l’accento, con una dedica (proposta dal Coordinamento nazionale donne Fitel), sulla necessità impellente di lavorare per la parità di genere.

“Un lavoro da fare in corsa, un lavoro da fare di corsa – scrive la Federazione -. Laddove le disuguaglianze si registrano ancora forti tanto in ambito lavorativo che non, considerando che nel contesto europeo l’Italia – con Ungheria, Polonia, Romania – si conferma tra gli ultimi paesi per occupazione e qualità del lavoro femminili: le donne qui lavorano poco e con contratti, paghe, orari peggiori; i ruoli apicali rimangono appannaggio maschile; i tetti di cristallo sono ben poco scalfiti; molestie e violenze, anche sui luoghi di lavoro, sono all’ordine del giorno; i femminicidi non accennano a diminuire; gli stereotipi di genere continuano a ingabbiare le giovani generazioni. Senza lavoro non ci può essere parità – conclude -, e dunque il Primo Maggio corriamo per il lavoro e la parità di genere”.

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