“Forse il ministro Lollobrigida non si rende conto della portata delle sue dichiarazioni - commenta Giovanni Mininni, segretario nazionale della Flai Cgil - In un paese dove tutti gli istituti di statistica, a partire dall’Istat, registrano un preoccupante aumento delle famiglie in povertà conclamata o a rischio di diventarlo, è lunare dire che ‘i poveri mangiano meglio dei ricchi, perché cercando dal produttore l’acquisto a basso costo comprano qualità’. Aggiungere che ‘in Italia abbiamo un'educazione alimentare interclassista’ non solo non addolcisce la gravità delle parole di un ministro della Repubblica ma si afferma una cosa non vera".

Come confermano anche le statistiche, prosegue Mininni, "i poveri non comprano dai produttori ma affollano i punti vendita dei discount, dove il cibo a basso costo è il frutto, molto spesso, di materie prime più scadenti e, a volte, di minori diritti per i lavoratori. Le eccellenze italiane esistono, ne abbiamo in quantità, ma costano. E purtroppo non sono alla portata di tutti, a proposito di Sovranità Alimentare. Ben lo sanno i consumatori, e anche le aziende che rispettano i protocolli produttivi di qualità e i diritti di chi in quelle aziende lavora”.

“Se le italiane e gli italiani si sono resi conto che nel nostro paese si può essere poveri anche lavorando - conclude il segretario della Flai - se ne dovrebbe accorgere anche un governo che invece poco o nulla fa per affrontare il problema”.