In Sicilia l’ultimo bollettino parla di 519 nuovi contagi e 12 vittime. L’Rt è tra i più bassi d’Italia, lo 0,79 rispetto a una media nazionale dell’1,06. L’Isola resta zona gialla, ma il trend dei positivi è in crescita rispetto all’ultima settimana.  

Una volta usciti dalla zona rossa abbiamo registrato un calo vertiginoso, molto significativo, di nuovi positivi – dichiara Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia –. Nell’ultima settimana siamo tornati, tuttavia, di nuovo a contare circa 500 nuovi contagi al giorno. Fortunatamente il numero delle terapie intensive sta calando”.

Cosa comporta questo trend? “Ci preoccupa perché con l’emergenza abbiamo dovuto riconvertire tanti reparti per il covid. Spazi sottratti alla cura di altre patologie. Un danno al sistema sanitario. Pensiamo a chirurgia, medicina generale, ortopedia e tanti altri. Di fatto è diminuita l’offerta sanitaria e l’impatto sulla popolazione si è fatto sentire”.

“Purtroppo, sul piano sanitario – continua Alfio Mannino – la Regione non ha provato a dare risposte in termini strutturali. Non abbiamo rafforzato il sistema sanitario. Il calo dei contagi, quando si registra, è dovuto solo all’introduzione di zone rosse selettive o diffuse. E poi la tracciabilità non ha funzionato. Da noi ancora meno che nelle altre regioni. Le Usca, le unità speciali di continuità assistenziale, che dovrebbero seguire, visitandoli a casa, i positivi che non hanno bisogno di ricovero ospedaliero, vanno in sofferenza ogni qual volta aumentano i contagi: l’intero sistema subisce l’impatto della variazione verso l’alto”.

E la campagna vaccinale come va? “Oggi, in tutta la regione, esistono solo 120 punti di vaccinazione. Tradotto significa che due terzi dei nostri comuni non hanno punti di vaccinazione. Con tutto ciò che ne deriva, come i tanti anziani che devono spostarsi da un comune all’altro. Senza contare - conclude il segretario Cgil della Sicilia - che per gli anziani disabili la vaccinazione domiciliare partirà solo ai primi di aprile".