“In questi anni, la Cgil ha scelto di sostenere una battaglia giusta, che finalmente è culminata in un risultato storico: dal primo luglio, il calcio femminile di serie A non sarà più uno sport dilettantistico, ma assumerà le caratteristiche di una vera e propria professione, come per i calciatori di sesso maschile”. Cosi il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commenta la decisione della Federazione italiana gioco Calcio.

“Finalmente - aggiunge il leader Cgil -, anche le calciatrici potranno diventare delle atlete professioniste, contare su un vero e proprio contratto di lavoro retribuito e su tutele assicurative e previdenziali. Si è così sanata una delle tante discriminazioni di genere del nostro Paese”.

“Un primo risultato importante, anche a livello simbolico – conclude il dirigente sindacale -, che dimostra come impegnarsi per superare le condizioni di svantaggio delle donne può portare a un miglioramento concreto delle loro condizioni di vita e di lavoro. Ora, però, è necessario andare avanti, affinché tutte le donne abbiano accesso al professionismo quando si configurino i requisiti del lavoro sportivo”.