Emilio Ricci, oggi vice presidente nazionale dell’Anpi, le aule dei tribunali le ha frequentate molto in qualità di avvocato e proprio pensando alla sua lunga esperienza professionale spiega perché la riforma Nordio sui magistrati è sbagliata.

“È una riforma che non cambia nulla”, dice. E aggiunge: “Noi nella nostra esperienza sabbiamo bene che spesso il giudicante non accoglie le richieste del pubblico ministero. Già oggi esiste una assoluta terzietà e autonomia delle funzioni”.

Secondo Ricci l’obiettivo vero della riforma della giustizia è chiaro: “Subordinare il potere del pm, che è un potere significativo, a quello dell’esecutivo”. Certo la legge non è così esplicita ma che questo sia l’obiettivo è fuori di dubbio.

“Il cittadino ha bisogno di una giustizia rapida efficiente e definitiva perché è quello il suo interesse principale”, prosegue Ricci. L’interesse dei cittadini e delle cittadine “è avere certezza del diritto, certezza della pena”. E allora sarà meglio ricordarsi che nella prossima primavera si terrà il referendum confermativo. Non serve il quorum ma serve votare No