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Immaginare un nuovo modello di sviluppo per l’Umbria che metta al centro il lavoro, la sua qualità e la sua dignità: non è semplice slogan quello che Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno portato oggi, venerdì 11 ottobre, nel faccia a faccia con Vincenzo Bianconi, primo degli incontri che i sindacati avranno con le candidate e i candidati alla presidenza della Regione Umbria. “Mettere al centro il lavoro significa per noi qualcosa di molto concreto - hanno spiegato i segretari dei tre sindacati, che assommano insieme a circa 200mila iscritti e iscritte tra lavoratori, lavoratrici, pensionate e pensionati - Significa, cioè ribaltare il paradigma per cui prima viene la crescita e poi, in una seconda fase (che poi non arriva mai), la redistribuzione. Significa immaginare un modello economico in cui al centro c’è l’essere umano e non il profitto”. Tradotto in pratica questo vuol dire ad esempio indirizzare i miliardi di fondi europei che arriveranno in Umbria nei prossimi anni (ancora di più che in passato) su un unico obiettivo: creare lavoro di qualità, soprattutto per i giovani umbri. Significa anche mettere mano al sistema degli appalti, superando finalmente il metodo del massimo ribasso che produce illegalità e insicurezza sul lavoro. Significa ancora immaginare un piano di investimenti in infrastrutture, materiali e non, e welfare, a partire dalle zone più svantaggiate della regione, quelle del cratere sismico e più in generale tutte le aree interne.
“Abbiamo colto una disponibilità importante all’ascolto e un’attenzione alle tematiche che il mondo del lavoro pone da anni con forza, chiedendo una netta discontinuità con il passato - hanno detto al termine dell’incontro i segretari di Cgil Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini - Bianconi ha infatti riconosciuto l’assoluta necessità di una stagione nuova, che faccia della partecipazione dei corpi intermedi e delle rappresentanze sociali, il metodo di lavoro quotidiano. Da parte nostra, come faremo anche con gli altri candidati - hanno concluso i tre segretari - abbiamo messo a disposizione quel bagaglio di esperienza e conoscenza, maturata nel contatto quotidiano con le realtà sociali che rappresentiamo e che può essere utile ad agganciare le politiche dei prossimi anni ai reali bisogni delle persone”.