“Il Senato non voti un provvedimento dai contenuti antidemocratici che causerebbe un arretramento delle libertà civili. Per il bene del Paese, per non isolarlo dalla comunità internazionale, per i nostri valori costituzionali, non va votato”. Questo è l’appello che il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra rivolge al Parlamento all’indomani dell’approvazione alla Camera del decreto sicurezza bis.

Per il dirigente sindacale si tratta di “un decreto legge non ponderato, un ‘colpo di mano’ così come si evince dall’articolo 1: il divieto di ingresso, transito o sosta delle navi per ragioni di ordine e sicurezza contrasta con la normativa internazionale che regola il soccorso in mare, ed è il palese tentativo del Ministro degli Interni di portare sul piano amministrativo quello che è una questione di ordine penale e quindi di competenza della Magistratura. L’aspetto più sconcertante resta tuttavia l’introduzione del reato di solidarietà, attraverso il provvedimento sanzionatorio nei confronti di chi salva le vite in mare”.

Inoltre, sulla seconda parte del decreto, quella che riguarda la gestione della pubblica sicurezza e la riforma del codice penale, Massafra dichiara “l’aumento delle pene per i reati che possono accadere durante le manifestazioni pubbliche, e la responsabilità penale per chi promuove una manifestazione non autorizzata nella quale qualcun altro compie un qualsiasi reato o danneggiamento, rendono evidente un altro obiettivo ossia scoraggiare e limitare la partecipazione alle mobilitazioni, un fatto assai grave”.

“Tutto ciò rappresenta una seria minaccia sia ai diritti dei cittadini italiani, che a quelli dei migranti, dei richiedenti asilo, delle persone vittime di tortura, sequestri, detenzioni illegali. Siamo di fronte ad una deriva autoritaria folle che - conclude Massafra - allontana l'Italia dai principi democratici e di libertà costituzionali e la rende debole e isolata nei confronti della comunità internazionale”.