Il segretario della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, durante l’incontro di oggi, 18 dicembre, col Presidente della Regione e parte della Giunta regionale sul bilancio di previsione per il 2019, ha chiesto “chiarezza sull’entità del disavanzo della Regione” e “di rivendicare al governo nazionale un confronto serrato sul tema dell’autonomia tributaria su base territoriale, conseguenza della riforma del Titolo V articolo 116 della Costituzione, e sull’ipotesi di mantenere nelle aree più ricche il residuo fiscale, cose che - ha sottolineato Pagliaro - sarebbero devastanti per il sud e per la Sicilia”.

“Da un lato - ha detto il segretario della Cgil - occorre sapere con certezza se il disavanzo è di 2 miliardi, come affermato dalla Corte dei Conti nell’ultimo giudizio di parifica, o di 700 milioni come invece sostiene la Regione. Nel primo caso, disattendendo le indicazioni della Corte dei Conti, si rischia di non potere costruire il bilancio 2019 pregiudicando la possibilità stessa della prossima parifica”. Per quanto riguarda la questione tributaria Pagliaro ha sottolineato che “è giunto il momento che la Regione faccia pesare le sue prerogative autonomiste per evitare provvedimenti che sarebbero disastrosi per la Sicilia”.

Per la Cgil siciliana le priorità non sono solo queste. “A pesare – ha detto Pagliaro - è la mancanza di riforme in una regione con alte percentuali di povertà e con una crescita ancora modesta rispetto alle previsioni, come confermano gli ultimi dati che registrano per il Pil appena un +0,5%”. Il segretario della Cgil ha sottolineato che “il Governo della Regione siciliana dovrà assicurare il pieno ed effettivo diritto allo Studio a tutti i giovani siciliani, l’abolizione dei super ticket e dovrà mettere in campo un impegno straordinario per le infrastrutture. Un intervento in questi tre ambiti – ha sostenuto Pagliaro- potrebbe segnalare l’inizio di una svolta. fermo restando che esistono nodi importanti irrisolti, come la questione delle Partecipate e quella della crisi dei Comuni, che si traduce in più tasse locali e meno servizi per i cittadini”.