Aumentare le opportunità di orientamento, formazione e inserimento lavorativo dei detenuti dei tre penitenziari milanesi, Bollate, Opera e San Vittore; garantire alle persone ristrette che lavorano il pieno rispetto della dignità e dei diritti e l’accesso alle prestazioni sociali e ai servizi del territorio; costituire un tavolo di coordinamento, per valutare, monitorare, confrontarsi e definire degli interventi in tema di lavoro, formazione e inclusione negli istituti.

Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato tra Città metropolitana e Comune di Milano, provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, Afol Metropolitana, Cgil, Cisl e Uil provinciali, il primo nel nostro Paese che definisce una collaborazione strutturale tra diverse istituzioni e soggetti sociali partendo dalla condivisione di un principio chiave.

“Si tratta di un protocollo importante – scrive in una nota la Camera del lavoro metropolitana di Milano-: la formazione e il lavoro e l’esercizio dei diritti di cittadinanza rappresentano strumenti fondamentali per il reinserimento delle persone detenute e per l’abbattimento del rischio di recidiva. Il lavoro è un elemento centrale: è necessario agire sia per aumentare le opportunità di formazione e inserimento lavorativo, che per garantire il pieno rispetto dei diritti del lavoro previsti dalle leggi e dalla contrattazione collettiva. Un risultato fortemente promosso e voluto dal sindacato, che da anni agisce nelle carceri per migliorare le condizioni di vita e favorire la creazione di opportunità di futuro”.

Il protocollo sarà realizzato attraverso gli sportelli lavoro e diritti gestiti da Afol Metropolitana, che forniranno nei tre istituti di pena servizi, informazioni e prestazioni sociali, in attuazione del programma garanzia occupabilità lavoratori.

Queste attività saranno integrate da quelle del Centro di mediazione al lavoro del Comune di Milano e con quelle relative ai percorsi di accompagnamento al lavoro in particolare di soggetti fragili. Il Comune, le organizzazioni sindacali e gli altri soggetti sociali si occuperanno degli sportelli diritti.

“Negli istituti di pena milanesi sono già presenti singole esperienze – concludono dalla Cgil Milano -, volte a favorire l’inserimento lavorativo e l’orientamento sui diritti e le prestazioni sociali. Con questo protocollo si intende fare un passo in avanti: mettere tutto a sistema, favorendo anche la ricomposizione tra le buone pratiche e gli interventi già in essere. In questa direzione va anche la creazione di un tavolo di coordinamento”.