Caro compagno e amico,
non ti ho inviato prima un messaggio perché non volevo che restasse sommerso dalle molteplici altre manifestazioni di solidarietà che avrai ricevuto. Invece, vedrai, volevo dirti alcune cose particolari.

Al Museo e in altri luoghi in cui i nostri collaboratori e collaboratrici sono intervenuti (scuole, associazioni, biblioteche, associazioni), non hanno mancato di parlare dell’assalto di sabato e di spiegare perché chi ha colpito la Cgil ha colpito tutti noi.

Ci ha fatto particolare impressione vedere in azione personaggi noti alle cronache e poi indicati agli atti di chi indaga riportati dai media. Saprai, forse, che nel novembre 1999 il Museo fu oggetto di un attentato con scoppio di una bomba. Le indagini della Procura e dei Carabinieri non portarono a nulla, ma in quei giorni nelle cronache della stampa democratica si fecero nomi che gli inquirenti non ritennero di cogliere. Alcuni nomi coincidono con quelli di oggi. Successivamente, altre volte, in occasione di altri episodi, stessi nomi e stesse organizzazioni. Capisci, quindi, perché – oltre alla militanza di molti di noi - con la Cgil sentiamo oggi un legame diretto e particolare.

Proprio in questi stessi giorni, con l’attenuazione delle norme anti-Covid, con le volontarie e i volontari stiamo riprendendo le nostre attività, per la verità ridotte, mai fermate del tutto nel periodo del generale ridimensionamento. Ci vorrà molto tempo e lavoro, ma noi abbiamo chiaro l’obiettivo di tornare a raggiungere nuovamente ogni anno – oltre ai molti visitatori turisti – soprattutto i nostri 13-14 mila studenti, non solo romani, per far conoscere loro la repressione nazifascista del 1943-44 e la lotta popolare per liberarsi, ma anche i movimenti e le lotte contro i fascismi e razzismi di ieri e di oggi, che minacciano la vita e la sicurezza democratica non solo in Italia, ma anche in Europa.

Facciamo affidamento che anche la Cgil e le sue organizzazioni ci affianchino e ci sostengano in questa battaglia incessante, civile e democratica, e promuovano la conoscenza della nostra attività e della nostra esistenza, come pure di quella di oltre 133 musei e luoghi della memoria presenti in tutta Italia.

Vorremmo ricordare che ai primi di gennaio 2018, proprio riunendosi simbolicamente in via Tasso, al Museo, i leader di Cgil, Anpi, Acli, Arci e Libera lanciarono “Mai più fascismo”, una campagna di massa in tutta Italia per denunciare l’attività violenta e antidemocratica di organizzazioni neofasciste, neonaziste e razziste comunque camuffate.

Viviamo in una fase nella quale le cronache, non solo politiche, riportano all’attenzione le molteplici offese portate alla vita e alla dignità della persona umana.  Eppure su tale dignità si fonda (art. 2) l’intero impianto della Costituzione, dei diritti e delle solidarietà. Pertanto, la sua difesa è la difesa stessa della nostra esistenza, non solo come persone ma anche come formazioni sociali di un Paese civile, libero, solidale e democratico. Questo è il compito che – sempre e dovunque – ci impegnerà nel futuro prossimo e lontano.

Purtroppo, le mie difficoltà di deambulazione non mi permettono di essere in piazza. Ma sarò con voi con tutto il cuore e l’animo e con la voglia di lottare insieme con la Cgil, che ha rappresentato una parte importante della mia esistenza.

Un abbraccio e un saluto affettuosi