“La memoria è un bene prezioso, ci dà la forza per affrontare il presente e lavorare per costruire il futuro. Ricordare Pio La Torre per noi significa tutto questo, soprattutto nel difficile momento che il nostro paese sta attraversando, dove alla crisi economica e sanitaria si sommano purtroppo una crisi morale e un degrado delle condizioni di vita e di lavoro di tante persone”. Così il responsabile Legalità della Cgil nazionale Luciano Silvestri nel trentanovesimo anniversario dell'uccisione per mano mafiosa del sindacalista della Cgil e politico comunista.

“La Torre – prosegue il dirigente sindacale – ci ha insegnato il legame tra criminalità e controllo del territorio, e la necessità di sottrarre ai mafiosi beni e patrimoni realizzati illecitamente per restituirli ai cittadini. Una lezione che oggi, con la mafia inserita in ogni contesto economico, presente su tutto il territorio nazionale e che ha ormai varcato i confini dell'Italia per assumere caratteri transnazionali, dobbiamo tenere a mente anche per fronteggiare il pericolo di un’ulteriore espansione e che la criminalità organizzata metta le mani sulle ingenti risorse europee e del Recovery fund”. 

“Pio La Torre – conclude Silvestri – ci ha insegnato a coniugare diritti nel lavoro e lotta per la legalità: le mafie si sconfiggono se siamo capaci di rendere salde queste due gambe. Se siamo capaci di organizzare una vera e propria mobilitazione territoriale che unisca le forze sane di questo Paese”.