Se venerdì sarà trovata una soluzione sul tema  del blocco dei licenziamenti, bene, ma se ci si troverà davanti all'idea che da febbraio si comincia a licenziare, i sindacati metteranno in atto "tutte le mobilitazioni possibili fino allo sciopero generale". Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, all'indomani dell'incontro con l'esecutivo, esplicita la posizione assunta in attesa del nuovo confronto con presidente del Consiglio e ministri, precisando che "non si tratta di una minaccia ma della posizione unitaria dei sindacati". Nel corso di una trasmissione televisiva Landini ha spiegato: "La nostra proposta è che alle 12 settimane di cassa integrazione" che l'esecutivo ha proposto al termine di quella già pianificata "si accompagni un ulteriore blocco dei licenziamenti, perché siamo ancora in emergenza".

Il governo si è preso 40 ore di tempo per consultare le parti datoriali e tornare così a parlare della proroga del blocco dei licenziamenti con i sindacati. All'incontro di ieri erano presenti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i ministri Roberto Gualtieri, Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli, e i segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, i quali hanno ha confermato le 18 settimane di Cassa Covid e la disponibilità a prevedere un prolungamento del blocco dei licenziamenti anche dopo la scadenza del 31 gennaio”. In quella sede Landini aveva ribadito il bisogno diffuso di protezione del lavoro: "Non possiamo - aveva dichiarato - dare un messaggio che non rassicuri in una fase così difficile per il nostro Paese. Serve dare un messaggio positivo di fronte al rischio di emergenza sociale”.

L’incontro era iniziato in un clima di reciproca disponibilità a dialogare sui temi cruciali inerenti l’uscita dalla pesante crisi pandemica e una visione complessiva e di prospettiva sul futuro che, secondo i sindacati, deve essere affrontato anche attraverso il continuo confronto con il governo. L’ostacolo si è palesato nel momento in cui l’attenzione è stata rivolta al blocco dei licenziamenti, per il quale i sindacati non chiedono una proroga sine die, ma che guardi all’orizzonte della primavera, quando, presumibilmente, la seconda ondata pandemica si dovrebbe attenuare.

Il segretario generale della Cgil è tornato a chiedere che, contemporaneamente alle decisioni i materia di cassa integrazione e al divieto di licenziare, "si inizi un confronto per discutere una riforma degli ammortizzatori sociali e quali politiche attive" vengano messe in campo "per andare verso la normalità, anche con un  superamento del blocco dei licenziamenti: il Paese deve essere unito,  non vanno aumentate le divisioni". 

L'appuntamento tra sindacati ed esecutivo è stato fissato per venerdì alle 17, nella stessa giornata in cui è previsto il confronto sulla vertenza Whirhpool, e dopo che il governo avrà consultato le parti datoriali, in quanto, sostengono presidente del Consiglio e ministri, tra i principali destinatari di un provvedimento di proroga del blocco.