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La Cgil non esita a indicare la propria linea di resistenza: se la Global Sumud Flotilla subirà nuovi attacchi, blocchi o sequestri, “siamo pronti a proclamare con la necessaria tempestività lo sciopero generale”. È questo l’annuncio che segna un salto di qualità nella mobilitazione del sindacato contro la guerra e in solidarietà al popolo palestinese.
Maurizio Landini parla chiaro: “Il governo italiano deve prendere una posizione precisa sul fatto che si fermi questa invasione del governo israeliano, e che si riconosca lo Stato di Palestina senza balle, in modo molto diretto e preciso”.
La Confederazione non attenua il linguaggio: “Chiediamo che si interrompa l’invio di armi e che si interrompano gli accordi commerciali ed economici con Israele”. E condanna “gli ennesimi e gravissimi attacchi avvenuti stanotte nei confronti della Global Sumud Flotilla in viaggio per consegnare gli aiuti umanitari a Gaza, dove continuano a consumarsi gravissimi crimini nei confronti della popolazione civile”.
Oggi la Cgil sarà davanti a Montecitorio, alle 14:00, e invita tutte le lavoratrici, i lavoratori e le proprie strutture a unirsi alle iniziative di solidarietà in corso nel Paese. “Serve un immediato cessate il fuoco, consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia e aprire al più presto un processo di pace che garantisca la sicurezza di tutti. Oggi è a rischio l’esistenza stessa del popolo palestinese e di fronte a questo nessuno può tacere”.
La Confederazione ribadisce le sue richieste al governo: consegnare gli aiuti a Gaza, garantire la sicurezza della missione umanitaria, riconoscere lo Stato di Palestina, liberare ostaggi e prigionieri politici, interrompere gli accordi militari e commerciali con Israele, rispettare il diritto internazionale e aprire corridoi umanitari.