La rimodulazione dei fondi Pnrr ridimensiona notevolmente le ambizioni di sviluppo e di crescita sociale ed economica delle regioni Abruzzo e Molise. In particolare per la regione Abruzzo è saltato il finanziamento di 600 milioni di euro che il Pnrr destinava al potenziamento ed alla velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma. Si tratta di un’opera infrastrutturale strategica per lo sviluppo del territorio e l’aggancio alle reti transeuropee nonché per il miglioramento del collegamento tra l’Abruzzo e la capitale in una dinamica di sviluppo della intermodalità nel trasferimento di persone e merci.

I definanziamenti riguardano poi la missione 6 del Pnrr ovvero gli investimenti in materia sanitaria sia per la Regione Abruzzo che per il Molise. I tagli interverranno sulla sanità territoriale e sulla capacità di curare una popolazione che invecchia e ciò sta avvenendo senza trasparenza e senza la partecipazione dei cittadini e delle associazioni. Infatti, nelle ipotesi di rimodulazione, non si parla nello specifico dei tagli che riguarderanno le singole regioni ma di certo per l'Abruzzo e per il Molise, regioni dove il sistema sanitario è già al collasso, ridurre gli investimenti previsti significa rallentare un processo di ridefinizione dei due sistemi sanitari fondamentale per il miglioramento della cura e del benessere dei cittadini.

Il governo nazionale e quello regionale promettono che i progetti definanziati saranno recuperati attraverso i fondi europei di sviluppo e coesione ma è evidente che ora la coperta è più corta e che nel complesso le risorse a disposizione saranno minori. Infine il Decreto Legge 124/2023, appena approvato dal Governo, nega all'Abruzzo la possibilità di assumere personale negli enti pubblici per la programmazione e l'attuazione delle politiche di coesione.

Carmine Ranieri è segretario generale della Cgil Abruzzo e Molise