La Cgil e la Fisac Cgil della Basilicata denunciano la grave crisi delle piccole e medie imprese lucane e la desertificazione bancaria come una delle principali conseguenze. Chiedono inoltre di insediare subito l'Osservatorio regionale istituito ad hoc con apposita legge regionale".

Una situazione certificata “dalla Banca d'Italia, con un tasso di natalità netto delle imprese lucane tornato marginalmente negativo al -0,1% nel primo semestre 2025, è un segnale inequivocabile della difficoltà del tessuto imprenditoriale. Uno dei principali fattori di questo stallo economico è da ricercarsi nello smantellamento progressivo del sistema bancario regionale", scrivono in un comunicato il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, e il segretario generale della Fisac Cgil Basilicata, Bruno Lorenzo.

I sindacati esprimono "profonda preoccupazione per il quadro economico e finanziario della regione emerso dal Rapporto sull'economia della Basilicata presentato da Banca d'Italia lo scorso 13 novembre". I dati disegnano una Basilicata in grave controtendenza rispetto al resto del Mezzogiorno. Secondo l'Indicatore trimestrale dell'economia regionale della Banca d'Italia, nel primo semestre del 2025, la Basilicata ha registrato una variazione del prodotto di poco negativa, pari a circa -0,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Questo dato per i dirigenti sindacali "è particolarmente allarmante poiché si pone in netto contrasto con la moderata crescita osservata sia a livello nazionale che, soprattutto, in tutte le altre regioni del Sud". L'andamento negativo è dovuto principalmente alla contrazione del settore industriale, con un calo nel fatturato e nelle quantità vendute. La crisi in importanti realtà produttive si fa sentire.

"Le difficoltà dello stabilimento Stellantis di Melfi – si legge nel comunicato – continuano a incidere pesantemente sull'intero comparto degli autoveicoli, che ha segnato un forte calo della produzione (si stima una produzione di auto inferiore del 59,4% nel primo semestre 2025 rispetto al 2024). Si aggiunge la preoccupazione per la vertenza di aziende come la SmartPaper, per la quale auspichiamo una soluzione favorevole e immediata".

A ciò per Mega e Lorenzo "si somma il fenomeno della desertificazione bancaria che sta raggiungendo livelli drammatici. Negli ultimi dieci anni, si stima che siano stati chiusi circa 55 sportelli bancari in Basilicata. Oggi, circa il 47% dei comuni lucani non ha sportelli bancari sul proprio territorio. Questo significa che circa 77.000 persone residenti in Basilicata vivono in comuni senza la presenza di alcuna banca, e oltre 4.200 imprese lucane hanno la loro sede legale in queste aree ‘desertificate’.

Questa ritirata incide in maniera devastante sulla nascita e sullo sviluppo delle piccole e medie imprese, che necessitano del presidio e dell'assistenza diretta del comparto del credito per accedere a prestiti e servizi essenziali. Senza tale supporto, tante aziende, soprattutto nei centri minori e nelle aree interne, sono destinate a chiudere o, nel peggiore dei casi, a far ricorso all’usura. Lo stesso problema riguarda le famiglie, che vedono l'accesso al credito farsi sempre più difficile, sia per griglie di concessione più ristrette, sia per la progressiva scomparsa delle filiali fisiche sul territorio".

La Cgil e la Fisac Basilicata ribadiscono che "non si può più attendere. Di fronte a questo scenario critico, che mina la coesione sociale e frena la ripresa, è indispensabile agire subito. Facciamo riferimento alla legge regionale 36 del 29 luglio 2025, che prevede l'istituzione dell'Osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria. È giunto il momento di insediare questo Osservatorio quanto prima.

Non possiamo permettere che la legge 36 resti solo un provvedimento individuato su carta che non avrà mai costituzione effettiva. L'Osservatorio - concludono - è uno strumento vitale per monitorare in modo strutturale l'abbandono delle banche, analizzare l'impatto sui territori e sulle categorie più deboli e proporre urgenti misure correttive per garantire il diritto di cittadinanza all'accesso ai servizi bancari e finanziari per tutte le comunità lucane".