Una studentessa disabile è stata bruscamente cacciata dal personale mentre tentava di consumare il pasto in un’aula dell’Università di Pavia. La denuncia arriva dall'Udu, che racconta come "avesse fatto presente di essere una paziente oncologica, invalida civile al 100% e di non potere consumare il pasto al freddo per motivi di salute, non c’è stato nulla da fare: il personale l’ha minacciata di chiamare i Carabinieri se non si fosse immediatamente allontanata".

Per protestare contro il fatto increscioso accaduto lo scorso 9 novembre presso un'aula del Polo di San Tommaso e chiedere un intervento urgente, l'Udu Pavia ha convocato un presidio sotto al Rettorato dell’università per le ore 12.30 di oggi (10 novembre). 

La studentessa, denuncia l'Udu "era seduta al proprio posto a consumare il pasto portato da casa, quando è stata avvicinata dal personale di portineria ed è stata costretta ad allontanarsi. Nonostante l’evidente stato di salute della ragazza non le permettesse assolutamente di permanere all’esterno, il personale è restato inflessibile, dichiarando successivamente di aver semplicemente applicato le regole.

Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio dell'Udu, attacca: “Quanto successo ieri è di una gravità inaudita e dimostra un’insensibilità che non ci aspettavamo. Da almeno due anni chiediamo al Rettore di trovare una soluzione per coloro che decidono di consumare la schiscetta. Speravamo che, almeno per i casi più gravi, il buon senso spingesse a trovare una soluzione. Così non è. Ci chiediamo chi abbia preso la decisione di allontanare la studentessa. Il Rettore o il dirigente sono stati informati? Per quale motivo l'ateneo non ha ancora dato indicazioni chiare sul consumo dei pasti, neanche per le persone fragili? Senz'altro, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

“L'Università non ha ancora adibito degli spazi al chiuso idonei alla consumazione del pasto, nonostante le mense non siano sufficienti per accogliere tutti gli studenti. La situazione costringe gli studenti – ricorda Francesca Mazzitelli, senatrice accademica – a dover mangiare all'aperto, con il freddo e il maltempo che sono arrivati proprio in questi giorni. Per questa ragione, la settimana scorsa i nostri Rls avevano scritto una lettera al Rettore, Prof. Francesco Svelto, chiedendo di trovare urgentemente una soluzione. Soluzione che evidentemente non è stata trovata”.

“Quello che chiediamo – conclude Miceli – è che il Rettore e il direttore generale comunichino immediatamente al personale di lasciare mangiare gli studenti in aula, con la sola eccezione di eventuali spazi di particolare pregio storico o artistico. D’altronde, in alcuni dipartimenti questo viene già largamente concesso, così come in altri atenei".