Si fa fatica a crederlo ma nel 2025, quasi 2026, in provincia di La Spezia nessun ufficio postale è accessibile per chi è in sedia a rotelle. La denuncia arriva dal segretario della Cgil Luca Comiti, che sollecitato da un componente della Consulta della disabilità spezzina ha fatto un giro degli uffici postali costatando l’incredibile.

Una storia di diritti negati

Il merito della scoperta si deve a Nicola Torre, che dal 2020 combatte contro l’inaccessibilità degli uffici postali della sua città. Torre ha 32 anni, è portatore di una disabilità motoria che lo costringe in carrozzina, ma è un uomo che tiene fortemente alla sua autonomia, ha studiato e ora sta frequentando un tirocinio professionalizzante. Vorrebbe poter usufruire dei servizi postali senza necessariamente dover essere accompagnato. Purtroppo, nonostante reclami e sollecitazioni che appunto vanno avanti dal 2020, la situazione non è cambiata e Torre racconta: “Le porte di accesso sono a battente invece che scorrevoli, se non sono accompagnato non riesco ad entrare. Ma non finisce qui, una volta dentro l’Ufficio i banconi sono troppo alti e il pennino per apporre la firma digitale sul tablet è legata, così io non riesco a firmare. E poi relativamente all’ufficio di Piazza Verdi, nonostante le ripetute segnalazioni mancano le indicazioni e la segnaletica che indichi che l’accesso per le carrozzine è in via del Torretto”.

L’incontro con la Cgil

Nicola Torre ha portato la sua battaglia per i diritti in Cgil ed è così entrato a far parte della Consulta provinciale handicap. Racconta Luca Comiti, segretario generale della Cgil di La Spezia: “Nicola Torre è un ragazzo molto battagliero, non si dà mai per vinto. Insieme a lui abbiamo contattato le Poste, abbiamo cercato un colloquio con il direttore, ma questa interlocuzione non ha portato sostanzialmente a nulla”. L’incontro c’è stato, il direttore ha preso vaghi impegni, ma a distanza di mesi nulla è cambiato. E un po’ la sensazione che siano stati trattati con sufficienza, per non dire presi in giro, trapela dalle parole sia di Torre che di Comiti.

Richieste precise, risposte evasive

Come dice Comiti, Nicola Torre non si ferma e non si arrende, continua a rivendicare i suoi diritti, ciò che lo sconcerta è l’evasività delle risposte. Racconta di aver più volte scritto alla direzione delle Poste di Piazza Verdi, ma le risposte sono state sconcertanti: “Risposte tra le più stupide e le più varie, per esempio: ci dispiace che i nostri locali non siano conformi alle sue aspettative, ci dispiace che le condizioni degli ambienti non siano conformi alle aspettative e che la sua percezione degli ambienti non è conforme alla realtà”. Insomma, come dire, non è vero che le porte a battente non consentano l’entrata autonoma di chi siede in carrozzina, non è vero che la carrozzina non passa dalla porta ma sarebbe la “percezione” di Torre a non essere conforme con la realtà.

Barriere architettoniche non solo a La Spezia

Comiti e Torre hanno fatto un giro e si sono accorto che problemi analoghi di non accessibilità ai locali degli uffici postali, sono presenti anche negli altri uffici postali della provincia come a Sarzana. “Insieme a Nicola – aggiunge il segretario della Cgil - abbiamo deciso di proseguire alzando il tiro, perché a livello provinciale - purtroppo - non abbiamo risolto nulla. Abbiamo deciso, quindi, di intervenire direttamente con la direzione di Poste per permettere alle persone con disabilità di poter accedere a tutti gli uffici postali, perché è impensabile che nel 2025 ci siano persone in sedia a rotelle, o comunque che hanno problemi a deambulare, che non riescano ad accedere a un ufficio postale così come al bancomat”.

Già, il bancomat: i componenti la consulta handicap provinciale hanno fatto delle prove e hanno – purtroppo – verificato che non solo le porte a battente non sono apribili da chi è in sedia a rotelle, ma sono anche troppo strette per la maggior parte delle carrozzine. E i bancomat non sono da loro utilizzabili: “Perché abbiamo verificato che se tu sei in sedia a rotelle non vedi la tastiera e non puoi utilizzare le macchinette”.

Non solo Poste

In realtà Torre si è fatto un giro in città, è andato alla stazione ferroviaria, al Museo navale, nei teatri della città e ha dovuto registrare: “Un’inaccessibilità diffusa, sistemica e radicata”. Per questo il responsabile barriere architettoniche della Consulta handicap della Cgil di La Spezia ha preso carta e penna e ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo il suo intervento per “un intervento di moral suasion verso Poste Italiane, Atc, Rfi/Trenitalia, Autorità di sistema portuale, Comuni e Regione; l’istituzione di un Tavolo interistituzionale nazionale dedicato all’accessibilità in Liguria; una verifica pubblica sul rispetto delle norme da parte degli enti erogatori di servizi essenziali; la pubblicazione di un cronoprogramma ufficiale degli interventi necessari”.