In Italia, come evidenzia una ricerca di Ey-Swg, una donna su due si sente chiedere durante un colloquio di lavoro se ha, nei suoi progetti di vita, quello di avere un figlio. La stessa cosa non accade agli uomini. Questo perché nel nostro Paese è scontato che, al di là del periodo di maternità, il lavoro di cura sia sostanzialmente affidato alle donne. Per cultura, abitudine, rinunce, necessità. Oltre a essere una visione ingiusta e primitiva perché non consente alle donne di tornare a essere donne, attraverso l’affermazione personale e l’autonomia economica, e non solo madri, è una visione che danneggia gli stessi padri che subiscono quest’impostazione ormai diffusa.

Si vedono così costretti a vivere una genitorialità ridotta, che provoca ricadute negative soprattutto sugli stessi bambini che, è ormai risaputo, manifestano benefici maggiori quando riescono a vivere in egual misura entrambi i genitori.

Per questo, la legislazione italiana ha iniziato un percorso di condivisione della genitorialità, portando nella scorsa legge di bilancio il congedo obbligatorio di paternità da sette a dieci giorni, pagati al 100% dall’Inps, da utilizzare entro i cinque mesi di vita del bambino.

Ci siamo accorti, però, che anche all’interno della Filt il congedo di paternità non ha superato percentuali alte di adesione, tenendo conto che anche il dato nazionale non mostra risultati migliori. Il dato provvisorio del 2021 relativo ai beneficiari di tale prestazione risponde a circa 155 mila padri lavoratori dipendenti del settore privato, superando quello dei beneficiari 2020 che era pari a 135 mila unità.

Ed è proprio con l’idea di ricordare che il congedo di paternità sia un diritto che è stata pensata la campagna “Papà sta con me”, proposta dalla Filt Cgil e lanciata in occasione della Festa del Papà 2022.

Poter dedicare dieci giorni al proprio bambino diventa un sostegno per la mamma, un accrescimento per il bambino e una bella occasione di vita per il papà, oltre a essere l’esercizio di un sacrosanto diritto ancora oggi troppo limitato.

Giorgia D'Errico è segretaria nazionale Filt Cgil