PHOTO
Da quando è stato nominato responsabile del Teatro della Toscana, era l’11 gennaio di quest’anno, ha provato a portare la sua personalissima arte al servizio del pubblico, lavorando su una cultura accessibile e capace di arrivare a tutti.
E Stefano Massini, scrittore e drammaturgo tra i più quotati a livello internazionale, questo lavoro lo sta portando avanti con professionalità e dedizione. Ora però alcune voci girate su organi di stampa locali fanno intendere che il governo Meloni lo abbia preso di mira e stia seriamente pensando di togliere risorse al teatro con conseguenze facili da immaginare.
“Sono abbastanza allibito e profondamente rattristato dalle voci che stanno trapelando, e che speravo non rispondessero al vero”, commenta a Collettiva il diretto interessato. “La penalizzazione spietata del giudizio di qualità della commissione ministeriale verso la mia persona la trovo onestamente irrispettosa verso il lavoro enorme che ho fatto in tanti anni, anche e soprattutto all’estero, promuovendo in tutti e cinque i continenti un teatro in lingua italiana spesso sconosciuto”.
L’unica nota positiva di questa brutta storia è, dice sempre Massini, “il sostegno fortissimo della gente che anche in queste ore mi hanno sostenuto e motivato contro un attacco che davvero non credo di meritare”. Sono infatti molti gli artisti che hanno solidarizzato con l’attore. Tra questi: Dacia Maraini, Antonio Scurati, Corrado Augias, Michele Serra, Toni Servillo, Virgilio Siani, Antonello Venditti, Alessandro Gassman, Fiorella Mannoia, Piero Pelú, Sotterraneo, Roberto Latini, Antonio Latella, che si appellano affinché il Teatro della Toscana sia “finalmente libero da ingerenze politiche”.