È morto nello stabilimento di Morato Pane, ad Altavilla Vicentina (Veneto), il 18 giugno. Si chiamava Fabio Cecchetto, era un operaio di 49 anni, sposato con due figli. I compagni di lavoro - ricostruisce il Giornale di Vicenza - l’hanno trovato accasciato per terra sul pianale dello stabilimento, nella zona dove si trovano le banchine per il posizionamento dei mezzi pesanti, per il carico e lo scarico. I tentativi di rianimarlo non sono serviti. Al momento sono al vaglio tutte le ipotesi sulla tragedia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto oggi alle 11 un presidio davanti alla prefettura per richiamare l'attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

“Un lavoratore si aggiunge alla lista della strage quotidiana dei morti sul lavoro. Nello stringerci alla sua famiglia e ai compagni di lavoro, denunciamo con forza e con rabbia che, come dimostrano le cronache giornaliere, stiamo assistendo ad un vero bollettino di guerra”. Questo il commento di Sara Palazzoli, segretaria nazionale Flai Cgil: “Nell’attesa di conoscere la dinamica dell’incidente da parte delle autorità competenti, non possiamo più assistere alle lacrime del giorno dopo. Servono controlli, prevenzione, formazione e rispetto delle leggi vigenti. Si deve investire nella prevenzione e costruire una vera cultura della sicurezza, che deve essere una priorità per tutti i soggetti coinvolti”.

“Non si può morire di lavoro nel 2020, noi non ci rassegniamo all’ennesima morte di un giovane che non è potuto rientrare a casa dopo il lavoro”, conclude la dirigente sindacale.