Emergono problemi e nuove difficoltà nella vertenza Whirlpool. Lo afferma la Fiom alla chiusura del tavolo di coordinamento sindacale con la direzione aziendale del più grande gruppo del settore elettrodomestico. Sì è infatti avviato il 31 gennaio il confronto per definire interventi e impegni oltre la scadenza del piano industriale del 31 dicembre 2018.

La direzione aziendale, fa sapere la Fiom, ha dichiarato difficoltà e problemi e un ritardo nelle integrazioni dopo le acquisizioni (Indesit in Europa e le acquisizioni fatte nell'est asiatico), oltre che un aumento dei costi delle materie prime. Queste le ragioni, secondo la Whirpool che hanno determinato una “perdita di profittabilità del gruppo” e la “rinuncia a produzioni e volumi che non garantiscono margini di profitto”, oltre a difficoltà a intercettare la crescita del mercato.


La Whirpool si è in ogni caso impegnata a interventi concreti in questa direzione, a partire dalla previsione di nuovi prodotti nei prossimi due anni e dalla decisione di investire per nuove politiche commerciali in grado di recuperare volumi. Ma ci saranno comunque un milione e 300mila pezzi in meno per gli stabilimenti in Europa nel 2017, volumi che l'azienda dichiara di voler recuperare nel 2018.

Ai sindacati, però, i dirigenti ha spiegato con chiarezza che questo recupero si scontra - almeno nel 2018 - con la decisione di rinunciare alle produzioni che non garantiscono margini. Sono stati poi ripresi anche i temi affrontati negli stabilimenti in queste settimane facendo emergere quanto realizzato e quanto manca del piano industriale condiviso tra azienda, sindacati e governo per gli anni 2015-2018.

A preoccupare sono in particolare i volumi previsti dal piano e non realizzati negli stabilimenti di Napoli e Siena, e il fatto che il piano industriale ha coinvolto, tra trasferimenti e dimissioni incentivate, circa 1500 lavoratori, anche se le difficoltà rimangono sia per gli stabilimenti dove manca il lavoro sia per le funzioni impiegatizie dei centri direzionali di Fabriano e Milano.

Per questo, Whirlpool, su richiesta del sindacato, si è impegnata a svolgere un incontro di verifica presso il ministero dello sviluppo economico nel mese di marzo, con l'insediamento del nuovo governo. L'obiettivo, spiega Michela Spera, segretaria nazionale Fiom, è “avviare il confronto su un nuovo piano industriale che garantisca occupazione, produzioni e investimenti per il futuro e per chiedere al governo ulteriori strumenti a sostegno dei lavoratori per affrontare le difficoltà produttive che continuano a interessare gli stabilimenti e i centri direzionali del gruppo”.