Prosegue la campagna in difesa dei Caf, i centri di assistenza fiscale. La legge di stabilità del governo, che è ora all’esame del Senato, prevede infatti un taglio ai finanziamenti dei compensi ministeriali ai Caf di 40 milioni nel 2016, 70 milioni per il 2017 e per il 2018 e 100 milioni dal 2019.

"E’ un vero e proprio attacco all’attività di tutela sociale svolta da questi nei confronti dei cittadini, come per l'assistenza all'Isee, e al sostegno e alla facilitazione prestati agli stessi nell'adempiere i propri doveri fiscali e a ottenerne le relative agevolazioni". Così Cgil e Caaf (i centri di assistenza della confederazione) hanno commentato la norma della manovra del governo. "Come per l'attacco al Fondo Patronati, le conseguenze di questa scelta - spiegano Cgil e Caaf - avranno un impatto drammatico sull’intero sistema della rappresentanza e dei servizi".

Quasi la metà dei contribuenti italiani rimarrebbe senza assistenza fiscale

Se i tagli fossero confermati, quasi la metà dei contribuenti italiani rimarrebbe senza assistenza fiscale. Ne soffrirebbero soprattutto i ceti più deboli e le persone anziane. Pensiamo ad esempio a cosa accadrebbe se non fosse più possibile rivolgersi ai Caf per compilare il modello Isee. Si tratta di un documento necessario per godere delle prestazioni sociali agevolate per servizi essenziali. Tra queste l’assegno di maternità, gli asili nido, sconti sulle bollette di luce e gas e tasse universitarie. Per non parlare del supporto, oggi indispensabile, per chi deve presentare la dichiarazione dei redditi (modello 730) o modificare il precompilato fornito dallo Stato.

Per questi motivi, Cgil e Caaf hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta all’opinione pubblica, ai parlamentari e a tutte le istituzioni locali e nazionali, a partire dai luoghi di lavoro e dalle leghe dei pensionati e lanciato su change.org una petizione per chiedere ai Parlamentari della Repubblica Italiana di cancellare il comma 3 dell’articolo 33 del Ddl Stabilità che prevede la riduzione dei fondi per i servizi di assistenza fiscale.

Per firmare vai su: www.change.org/p/non-restiamo-senza-assistenza-fiscale-non-restiamo-senzacaf

L'importanza dei Centri di assistenza
Con riferimento alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, sulle potenzialità della dichiarazione precompilata e, in particolare, all'episodio del "richiamo con un click" verso "220.000 nostri connazionali, lavoratori dipendenti o pensionati, che si erano dimenticati di pagare le tasse", la Consulta dei Caf ha rammentato di recente come quest'anno ben 17,5 milioni di contribuenti italiani – il 91% - su poco più di 19 milioni, abbiano rispettato i loro doveri di cittadini, facendosi assistere da Caf e professionisti nella dichiarazione dei redditi.

Ma “i risultati ottenuti fino ad oggi – ammonisce la Consulta -, da difendere e migliorare, non potranno vedere ancora l'apporto costante e considerevole garantito dai Caf in questi anni, se la scelta scellerata dei tagli presenti nel disegno di legge Stabilità 2016 non verrà cancellata; al di fuori di ogni coerenza con quanto sostenuto negli atti parlamentari e ministeriali fino a qualche mese fa in ordine al diverso e maggiore ruolo dei Caf nel nuovo processo delle dichiarazioni dei redditi precompilate”.