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La soluzione della vertenza Alitalia non può consistere per l'ennesima volta in un taglio di lavoro e salario. A ribadirlo alla vigilia dell'importante confronto in programma oggi, mercoledì 22 marzo, tra Alitalia e sindacati sul piano della società che prevede 2.037 esuberi, è stata Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. A margine di un'iniziativa a Torino Camusso ha sottolineato che "non bisogna mai pensare che le situazioni siano senza via d'uscita, ma non può essere per l'ennesima volta un problema di ridimensionamento dell'occupazione e delle retribuzioni dei lavoratori, come se tutto fosse una questione di costi e non di scelte industriali e di sviluppo di Alitalia".
In un'intervista rilasciata oggi, 22 marzo, a La Stampa Camusso ha aggiunto di essere preoccupata per l'assenza di una politica del trasporto aereo in Italia: "Finanziamo le low cost e poi diciamo che lo Stato non c'entra nulla con Alitalia", afferma il segretario generale della Cgil che aggiunge: "Non propongo una nazionalizzazione, né un intervento pubblico diretto. Non è questo il tempo e c'è un socio privato come Etihad. Però non vedo cosa impedisca una forma di intervento, una garanzia pubblica per assicurare la transizione. Ho visto ministri nettamente contrari su questo, io sarei più cauta".
"L'idea che non ci sia un vettore che rappresenta l'Italia è una scelta molto diversa da quella fatta da altri Paesi", aggiunge Camusso, che chiede all'azienda "di spiegare la strategia. Vorremmo che questa discussione fosse vera, non solo sul costo del lavoro. C'è un piano dei tagli, 2 mila in meno, stipendi ridotti. Ma non si dice che cosa vuole essere Alitalia. Bisogna puntare ad alleanze che seguano un progetto coerente e non fare la rincorsa alle low cost. E anche il governo può dare un suo contributo nel merito".
E proprio per conoscere i contenuti del piano Alitalia i sindacati hanno accettato la proposta del governo di "un approfondimento". La trattativa si articolerà in tavoli “tecnici” (definizione però contestata dalla Filt Cgil) che proseguiranno per una decina di giorni, cui parteciperanno esperti dei ministeri dello Sviluppo economico, dei Trasporti e del Lavoro. L’esecutivo, che ha escluso qualsiasi intervento pubblico per Alitalia, avrà però solo il compito di facilitare l’esito del dialogo.
Per la compagnia, sarà presente l'amministratore delegato Cramer Ball, oltre a numerosi manager, circa una quindicina, responsabili della diverse aree, dal finanziario al commerciale. Gli incontri seguenti sono fissati per giovedì 23, lunedì 27, giovedì 30 (cui dovrebbero partecipare anche i ministri Calenda e Delrio per tirare un primo bilancio) e venerdì 31 marzo.
I sindacati intanto confermano lo sciopero per l’intera giornata del 5 aprile. “Gli incontri che inizieranno mercoledì non si potranno definire tecnici, perché quando si parla di costi e di esuberi non c’è nulla di tecnico”, spiega Nino Cortorillo, della segreteria nazionale Filt: “Per ora, le posizioni nostre e dell'azienda sono rimaste a quello che erano venerdì scorso al momento in cui ci è stato illustrato il piano”. Cortorillo sottolinea anche che “il governo ha fatto un richiamo molto energico all'azienda a non avviare azioni unilaterali mentre si discute, e mi sembra che l'azienda abbia capito”.
I temi del confronto sono molti, dalla richiesta di esuberi (2.037 solo per il personale di terra) all’andamento economico della compagnia, che i sindacati vogliono vedere nel dettaglio, convinti che non tutti i problemi di Alitalia vengano dal costo del personale. L’amministratore delegato della compagnia Cramer Ball ha assicurato la “disponibilità a lavorare con i sindacati, a rispondere a ogni loro richiesta e ad andare in profondità”, ricordando però l’impellente necessità di “avere una struttura dei conti competitiva sul medio raggio”, dove ormai è fortissima la competizione delle compagnie low cost.
Intanto, ieri, 21 marzo, l'azienda ha illustrato il piano all'Enac (ente nazionale dell'aviazione civile). Durante l'incontro l'Enac, si legge in una nota dell'ente, ha chiesto e ottenuto ampie rassicurazioni da parte della compagnia sulle materie di propria competenza. L'Enac, inoltre, si è riservato di approfondire i contenuti del nuovo piano industriale.