La procedura per la cassa integrazione straordinaria scade a mezzanotte, quindi oggi (lunedì 11 giugno) una soluzione andrà trovata. Stiamo parlando del piano di ristrutturazione della Tim, avviato il 16 maggio, che prevede 4.500 esuberi e quasi 30 mila lavoratori in cigs a rotazione. Oggi nuovo incontro a Roma, presso la sede del ministero del Lavoro, tra Telecom Italia e sindacati. L’ultimo vertice, quello di venerdì 8 giugno (cui ha partecipato un esponente della segreteria del nuovo ministro del Lavoro Di Maio), finora non ha portato a un accordo, ma qualcosa comunque si è mosso. La strada proposta dai sindacati è quella dei contratti di solidarietà difensiva (al posto della cassa) e di un robusto ricorso ai prepensionamenti. Il gigante delle telecomunicazioni avrebbe mostrato “disponibilità”, ma ora occorre mettere nero su bianco.

“Già nell’incontro del 24 maggio, in assenza del governo, abbiamo dichiarato la contrarietà alla cigs, chiedendo in alternativa l’utilizzo dell’articolo 24 del decreto legislativo 148/2015, ossia i contratti di solidarietà, i prepensionamenti con l’articolo 4 della legge Fornero, che prevede oneri a carico dell’azienda e l’assorbimento totale degli esuberi” commentano i segretari generali di Slc Cgil (Fabrizio Solari), Fistel Cisl (Vito Vitale) e Uilcom Uil (Salvo Ugliarolo): “È chiaro che se, come ci auguriamo, il governo si appresta alla rivisitazione della legge Fornero, possiamo immaginare che possano cambiare tutti gli scenari fino a oggi discussi e anche la tipologia degli strumenti utilizzabili previsti dall’attuale legislazione”.

Per quanto riguarda l'azienda, le aperture sui contratti di solidarietà sono però ancora insufficienti. “Occorre pensare non solo alla gestione degli esuberi, ma anche al futuro produttivo e occupazionale del gruppo e dell’indotto in un quadro di relazioni industriali riportate all’ordinarietà” osserva il segretario nazionale della Slc Cgil Marco Del Cimmuto. In particolare l’esponente sindacale ricorda i punti già caldeggiati in passato: gestire in maniera non traumatica le eccedenze, garantire la tenuta del perimetro e dell’occupazione, risolvere il problema dei fornitori che hanno subìto tagli da parte di Telecom e tornare alla contrattazione di secondo livello, disdettata unilateralmente dall’azienda. Infine occorre, ribadisce Del Cimmuto, “coinvolgere pienamente il ministero dello Sviluppo economico” nella gestione della vicenda cigs. La procedura di cigs avviata da Telecom, con una lettera datata 16 maggio, deve infatti concludersi oggi. “L’esigenza di stare nei tempi – afferma Del Cimmuto – vale per tutti, ma prima dei tempi per noi viene il merito. E per noi il rapporto con le persone non è cosa secondaria”.