Una squadra chiamata "Ius soli", composta da membri nati in Italia figli di genitori stranieri, per giocare a calcio e allo stesso tempo rivendicare un diritto. Questa l'iniziativa della Cgil, che viene presentata oggi, venerdì 18 maggio, in occasione del convegno "Sport e integrazione". L'appuntamento è alle ore 10 in Sala Santi (qui il programma integrale) nella sede nazionale di corso d’Italia.

Il sindacato presenta la la squadra che parteciperà alla ventesima edizione del Mundialido, prestigioso torneo di calcio per stranieri. In accordo con l'organizzazione Club Italia Eventi, il sindacato guidato da Susanna Camusso ha messo insieme una formazione multietnica. Il Mundialido, nato nel 1999, è un progetto di mediazione culturale con l'obiettivo di avvicinare, far dialogare e convivere tra loro le diverse comunità di migranti presenti nel nostro Paese. La partecipazione è riservata a squadre composte interamente da migranti, provenienti da ogni continente.

"Il senso dell'evento è divertimento e integrazione. Il rapporto sociale tra le persone si costruisce anche giocando a calcio, perché attraverso il contatto diretto si rendono gli individui membri di una società". Così Moulay El Akkioui, dell'area organizzazione della Cgil nazionale, interpellato da Rassegna Sindacale. "Il Mundialido è un evento consolidato a livello internazionale – spiega El Akkioui –. Noi come Cgil negli anni precedenti abbiamo dato un importante contributo, anche economico, perché pensiamo che lo sport sia un canale essenziale per inserire le persone all'interno della comunità. In Italia poi questo vale in modo particolare, visto la percezione, l'amore e il tifo che c'è per il calcio".

Da qui la scelta di costituire la squadra intitolata allo Ius soli. "I giocatori sono italiani a tutti gli effetti – chiarisce ancora El Akkioui –: sono nati in Italia, hanno studiato qui, fanno parte della società. L'unico passaggio che manca è il diritto ad avere un passaporto italiano. Per questo abbiamo deciso di costruire la nostra squadra. Sarà un evento sportivo, certo, ma anche un momento della battaglia per il riconoscimento del diritto alla cittadinanza".

La mobilitazione della Cgil continua. "Vogliamo mandare un messaggio forte alla politica, in particolare al prossimo governo: allo Ius soli non rinunciamo. Si tratta di un diritto sacrosanto, per tante persone che nascono e studiano qui, che già fanno parte a tutti gli effetti della società in cui vivono. Il nostro impegno, dunque, prosegue fino al raggiungimento dell'obiettivo".

La ventesima edizione del Mundialido, che si giocherà dal 23 maggio al 29 giugno presso il centro sportivo Cotral (via della Vasca navale, Roma Marconi), prevede la partecipazione di 24 squadre. L'Africa è il continente più rappresentato, con ben 9 formazioni iscritte: Capo Verde, Congo, Costa d’Avorio, Etiopia, Gambia, Libia, Marocco, Nigeria e Senegal (campione uscente). Segue il Sud America con 6 squadre: Brasile, Colombia, El Salvador, Honduras, Paraguay e Perù. Sabato 19 maggio, presso il Teatro Ghione, sempre a Roma, andrà in scena il primo atto del torneo. Alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, di diplomatici, di personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, oltre a salutare squadre e Paesi partecipanti, si effettueranno i sorteggi per i gironi.