Si è svolto oggi (27 marzo) a Roma il seminario della Fiom “Strategia energetica nazionale e impatti nei settori dell'industria metalmeccanica”. Coordinati da Mariano Carboni della Fiom nazionale, ne hanno parlato Gianni Venturi della segreteria nazionale, Sara Romano del dipartimento Energia del ministero dello Sviluppo economico, il presidente del Free – Fonti rinnovabili ed efficienza energetica – Gian Battista Zorzoli, Vincenzo Colla della segreteria nazionale Cgil e i delegati delle aziende metalmeccaniche del settore energia.

Dall'incontro, concluso dall'intervento della segretaria generale della Fiom Francesca Re David, arriva una lettura di cosa sta accadendo oggi nel settore energia, ma anche quali sono le opportunità e i rischi in assenza di politiche che possano governare la transizione energetica. "C'è una transizione energetica in atto, su scala globale, che interessa le modalità di produzione, trasmissione, stoccaggio e utilizzo dell'energia stessa", così il sindacato delle tute blu Cgil.

"Le diverse politiche industriali o, al contrario, l'assenza di politiche industriali e del lavoro - scrive la sigla -, ne determineranno il segno in termini di qualità e sostenibilità, anche in ragione del fatto che la disponibilità crescente di tecnologie digitali rende, già oggi, possibile l'uso di reti integrate, connesse, flessibili".

In questo quadro, poi, "si inserisce la 'strategia energetica nazionale', dentro una transizione in cui le tendenze di fondo sono molto chiare: accelerazione nella fuoriuscita dalle fonti fossili, dal carbone e dal petrolio; una fase in cui sarà ancora rilevante il ruolo del gas, ma in una tendenza crescente all'elettrificazione dei consumi; una nuova centralità delle fonti rinnovabili. Si aprono grandi opportunità e grandi rischi nei settori e nelle imprese metalmeccaniche: senza politiche industriali e senza politiche del lavoro prevarranno i rischi di nuova deindustrializzazione e di nuova disoccupazione, in particolare per quelle centinaia di imprese e migliaia di lavoratori impiegati nella rete di appalti e subappalti". La Fiom quindi conclude: "Serve una politica concertata alla ricerca dell'equilibrio tra competitività, sicurezza, efficienza e sostenibilità".