Un documento riassume gli impegni per vincere le sfide del mondo del lavoro che cambia anche in Trentino. Al centro i giovani e chi è in cerca di un lavoro. Approvato con 145 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astenuti.

Oltre al documento nazionale, la discussione tra i duecento delegati della conferenza di organizzazione della Cgil del Trentino si concentra sulle priorità indicate da un documento provinciale, frutto del lavoro di una commissione preparatoria in rappresentanza delle dodici categorie sindacali e dei tre servizi principali, patronato Inca, Caaf e Ufficio Vertenze. Dopo un lungo dibattito il documento è stato approvato dall'assemblea della conferenza di organizzazione a Dro con 145 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astenuti.

Tra i punti di forza dell'azione sindacale in Trentino, il documento della Cgil provinciale indica i rapporti unitari con Cisl e Uil a livello locale, grazie al quale si è rafforzato il welfare provinciale con reddito di garanzia, ammortizzatori sociali e assegno di cura, solo per citare alcune innovazioni recenti. Sulla base di questa esperienza, il sindacato di via dei Muredei intende proporre a Cisl e Uil un patto federativo che preveda, tra l'altro, l'estensione delle rsu, la consultazione dei lavoratori sui contratti di secondo livello, il supporto alle categorie che volessero sperimentare l'unità organizzativa e la discussione nei direttivi unitari delle piattaforme rivendicative confederali.

Ma la Cgil guarda anche alla capacità di fare sinergia al proprio interno. Per questo il documento provinciale indica la prospettiva di creare cinque grandi aree di rappresentanza – terziario, servizi pubblici, territorio, industria e pensionati – al posto delle dodici categorie attuali, così da unire le forze ed essere più presenti nei territori e nei luoghi di lavoro, rafforzando la propria capacità contrattuale in termini partecipativi e cercando di includere precari, giovani, alte professionalità, migranti, lavoratori degli appalti. Per farlo la Cgil ha lanciato un progetto dedicato ai giovani ed ha deciso di usare le proprie risorse per campagne di informazione e sindacalizzazione a sostegno di chi dal sindacato oggi non si sente rappresentato.

Rappresentare significa però anche offrire servizi di nuova generazione. In particolare la Cgil punta su orientamento, bilanci di competenze e riqualificazione per gli inoccupati ed i disoccupati che si rivolgono al sindacato, contribuendo a rafforzare la rete dei servizi per l'impiego offerta dal sistema pubblico provinciale. In questo senso, Caaf e Patronato dovranno lavorare a più stretto contatto per garantire una reale presa in carico e un'assistenza alle persone coinvolte nelle transizioni dentro mercato del lavoro, così che la disoccupazione non sia più un dramma.

Da ultimo la Cgil del Trentino intende investire sulle nuove tecnologie, sia sul fronte della comunicazione, sia su quello dell'efficienza dei propri servizi. Di qui l'idea di una agenda digitale per il lavoro. Il sindacato di via dei Muredei vuole infatti sviluppare sulle piattaforme social strumenti per raccontare il lavoro e per organizzare chi, in particolare i nativi digitali, usa il web come occasione quotidiana di comunicazione, informazione e partecipazione. Inoltre le nuove tecnologie digitali possono essere uno strumento formidabile per migliorare la capacità del sindacato di stare accanto ai proprio iscritti e ai propri utenti. Per questo si propone di migliorare l'interoperabilità delle proprie banche dati, sperimentare servizi completamente online, fornire a sindacalisti ed operatori strumenti più semplici ed efficaci per svolgere al meglio i propri compiti di tutela ed assistenza.