"Non è di oggi la grave questione della carenza di personale nell’amministrazione giudiziaria, e chi intende affrontarla con qualche slogan e luogo comune commette un duplice errore, banalizzando la portata del problema e avanzando proposte superficiali". Si apre così la nota di Luigi Diaspro della Fp Cgil del Trentino, che torna a denunciare la gravità della situazione nel settore giustizia.

"A fronte di un organico di 44.000 unità - afferma Diaspro - ne mancano all’appello circa 8.000, e ciò in base a precise scelte e responsabilità politiche di qualche decennio, che hanno relegato l’Amministrazione della Giustizia al ruolo di Cenerentola quanto ad efficacia ed efficienza, informatizzazione, turn over, età media degli addetti, progressioni economiche e giuridiche e retribuzioni".

"Un organico, o quel che ne resta, sempre più demotivato, invecchiato, chiamato ad incarichi e carichi di lavoro sempre più onerosi - denuncia ancora il sindacalista trentino - con accorpamenti continui di strutture, con poca formazione e poco salario, senza alcun percorso di carriera che ristabilisca il nesso tra mansioni di fatto e declaratorie teoriche".

Diaspro si sofferma poi sul livello locale. "Le gravi carenze di organico e di professionalità specifiche, rappresentano una condizione conosciuta e denunciata da tempo, e il prendere atto oggi che quelle carenze rappresentano il 23% a Trento ed il 42% a Bolzano dovrebbe prima di tutto indurre ad una riflessione su come sia possibile, in tali condizioni, continuare ad assicurare servizi di qualità, come certificati dalla risultanze delle statistiche annuali", prosegue il sindacalista secondo il quale "sono solo il senso del ruolo e lo spirito di servizio che consentono agli operatori, tra mille difficoltà, di continuare ad assicurare questi risultati e far sì che il Distretto Trentino – Alto Adige si distingua positivamente nel panorama nazionale".

Per far fronte a questa situazione secondo Diaspro è necessario "un massiccio piano di assunzioni e lo sblocco completo del turn over, perché puntare sui giovani qualificati e valorizzare chi è in servizio rappresenta l’unica possibilità di uscire dalla grave crisi del sistema, consentendo il trasferimento delle conoscenze alle nuove generazioni e, perché no, mandando in pensione chi ha già dato e dando respiro all’occupazione giovanile".

"Quanto all’ipotesi di delega di funzioni in materia di giustizia dallo Stato alla Regione o alle Province Autonome di Trento e Bolzano - conclude il segretario della Fp-Cgil -  non può prescindersi, anche qui, dal tema degli organici e del riconoscimento professionale, insieme alle garanzie per l’autonomia e l’indipendenza dell’attività giurisdizionale sul nostro territorio".