Se necessario, intervenga anche la Cassa Depositi e Prestiti per finanziare e contribuire a ricapitalizzare quelle imprese così duramente colpite dal terremoto in Emilia che hanno voglia di fare, di ripartire, perché le commesse conquistate con il duro lavoro di anni non abbiano a risentirne”. A dirlo è Alberto Morselli, segretario generale della Filctem-Cgil, ricordando come nelle zone industriali e nei distretti del modenese, del ferrarese, del mantovano siano insediati non solo colossi industriali europei e mondiali, ma anche una miriade di piccole e medie imprese “che vanno assolutamente sostenute nella ripresa, pena il declino di un territorio che non lo merita affatto”.

Conclude Morselli: “La messa in sicurezza delle imprese e la ripresa produttiva possono andare di pari passo. Naturalmente nessuna azienda deve prendere a pretesto la drammaticità della situazione per licenziare, né tantomeno per delocalizzare in altri paesi. In questo senso, oltre il decreto-legge del 6 giugno, il governo deve dare segnali rapidi per azioni più incisive mirate a crescita e sviluppo: azioni che, per la verità, stentano a decollare”.