“La svendita delle farmacie comunali è in netta controtendenza rispetto alla valorizzazione che stanno realizzando in Umbria i Comuni di Perugia, Foligno, Spoleto e gli altri comuni proprietari di farmacie pubbliche”. Lo affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Terni 

alla luce di quanto va emergendo nel dibattito politico in seno alle forze di maggioranza del Comune che sembrerebbero indirizzate alla vendita delle farmacie comunali per coprire le responsabilità dei buchi del bilancio comunale. 

“È un atto incomprensibile – proseguono le tre sigle – che aggrava la situazione di crisi della sanità locale. La dismissione delle farmacie, inoltre, costituisce una scelta illegittima e inopportuna, pericolosa per i lavoratori e i cittadini, ingiusta e dannosa per le stesse casse del Comune. Confermiamo la volontà, espressa dall'assemblea dei lavoratori, di indire un referendum cittadino da tenersi nei termini di legge, per opporci alla svendita delle farmacie pubbliche”.