"Gli effetti della crisi stanno generando un profondo mutamento, sicuramente negativo sul piano occupazionale, nel tessuto economico e produttivo di questo territorio". A denunciarlo in una nota diffusa venerdì 7 luglio è la Fiom Cgil di Terni che sottolinea di aver più volte sollecitato l’intera comunità "a correre ai ripari attraverso interventi straordinari richiamando istituzioni, forze politiche ed associazioni datoriali a svolgere un ruolo, insieme alle organizzazioni sindacali, di 'sistema', finalizzato a rallentare il processo di deindustrializzazione in atto".

In particolare la Fiom ternana ricorda i nodi principali su cui la Cgil provinciale ha ripetutamente insistito, come quello della necessità di interventi governativi straordinari per il territorio, dell’accesso al credito, della contrattazione sociale, degli appalti, dell’ambiente e della sicurezza.

"Temi, per noi della Fiom - continuano le tute blu - importanti non solo per difendere ciò che abbiamo, ma con il duplice obiettivo di qualificare un intero territorio rendendolo appetibile per gli investitori e allo stesso tempo consolidare, rilanciare e sviluppare un sistema d’impresa competitivo e di eccellenza. Rimaniamo stupiti - prosegue la Fiom ternana - di come suddette richieste cadano nel dimenticatoio e come in maniera superficiale si liquidino discussioni lasciando che i processi ci travolgano con una idea passiva, quella del “male minore”, che assiste a tutto questo sperando che altri risolvano i nostri problemi".

Secondo il sindacato dei metalmeccanici ternani, "è indicativo di tutto ciò quanto ormai da tempo si sta verificando nel sistema degli appalti che coinvolge medie e piccole imprese che rappresentano una parte di economia importante per questo territorio. In una comunità che si rispetti - insiste la Fiom - si dovrebbe, a nostro avviso, lavorare insieme per giungere alla stesura di un 'Protocollo Provinciale sugli Appalti' finalizzato alla definizione di regole attraverso le quali ci sia uniformità di contratti di salario e di tutele per i lavoratori e che introduca dei criteri di assegnazione degli appalti legati alla reale capacità imprenditoriale delle imprese".

"Non comprendiamo come Fiom Cgil perché ogni volta che si parla di regole, di criteri, di trasparenza, di qualità e di capacità imprenditoriale si creino dei silenzi assordanti sull’argomento, anche da parte di chi dovrebbe rappresentare chi onestamente ha sempre fatto impresa - conclude la nota delle tute blu ternane - Speriamo che sia soltanto il caldo estivo a non favorire una discussione territoriale su questi temi e che non ci sia una reale volontà, di pezzi importanti di questa comunità, a perseguire in un sistema confuso e nebuloso che forse, ci viene da pensare, faccia comodo a molti".