Preoccupazione dei sindacati per le sorti della Tecnis Spa, la grande azienda edile siciliana recentemente restituita ai proprietari dopo il lungo commissariamento seguito al sequestro per infiltrazioni mafiose. Ieri (28 marzo) c’è stato l’incontro a Catania tra il commissario uscente Ruperto e i vertici di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, mentre lunedì 3 aprile ci sarà l’incontro decisivo che le Segreterie nazionali hanno richiesto al Ministro Calenda.

“L’epilogo positivo del commissariamento della Tecnis segna un importante avanzamento in tema di lotta alle infiltrazioni e restituisce al tessuto produttivo siciliano e nazionale un patrimonio aziendale importante, rappresentato prima di tutto dai lavoratori”, dichiarano le segreterie nazionali degli edili di Cgil Cisl Uil, che proseguono “ora spetta alla politica e alle istituzioni intervenire con forza nei confronti di tutte le stazioni appaltanti che in questi anni hanno accumulato un debito nei confronti della Tecnis di oltre 40 milioni di euro”.

Risorse che all’azienda siciliana “sono indispensabili per affrontare i costi correnti, in primis le retribuzioni dei lavoratori e i pagamenti nei confronti dell’indotto: un bacino occupazionale di centinaia di lavoratori, di cui 500 solo Tecnis. Quelle risorse devono essere sbloccate subito, affinché non vengano fermati i tanti cantieri aperti per realizzare snodi infrastrutturali importanti e per cantierizzare le commesse in partenza. Si tratta di portafoglio lavori di circa 1 miliardo e 300 milioni di Euro, che vuol dire centinaia di posti di lavoro attuali e futuri ed il futuro di una azienda solida che necessita, in questa fase, della liquidità necessaria a sopravvivere.”

Nell’incontro di lunedì prossimo al Mise i sindacati dunque chiederanno “che le stazioni appaltanti titolari dei crediti provvedano rapidamente ai pagamenti”, in particolare “l’Autorità Portuale di Genova, 11 milioni di euro di premio di accelerazione da sbloccare, il Comune di Roma per il cantiere dell’adeguamento di un tratto di Via Tiburtina, circa 20 milioni di Euro, ed altre risorse per quanto riguarda la commessa Rfi, Comune di Palermo. Dopo l’efficace lavoro svolto dal commissario, che ha consentito di tenere aperti i cantieri e di proseguire l’attivitàà aziendale, queste risorse sono indispensabili per garantire la continuità occupazionale e il completamento delle opere.

Nei giorni scorsi, molti cantieri come l’Anello Ferroviario di Palermo e il cantiere Porta Ovest di Salerno si sono fermati, “altri potrebbero farlo presto e sono in corso assemblee nei cantieri di Roma e Rieti”. Nelle prossime ore dai sindacati partirà la richiesta alle varie Prefetture competenti “per attivare subito con il governo le necessarie azioni affinché le stazioni appaltanti liberino le risorse indispensabili”.

“Non possiamo permetterci - concludono le segreterie Feneal Filca Fillea - di vanificare il lavoro svolto durante il commissariamento e di disperdere un patrimonio occupazionale che, tra indotto e diretti, rappresenta una delle maggiori risorse industriali del Sud.”