Il servizio taxi è fermo in tutta Italia per lo sciopero nazionale proclamato contro quella che viene ritenuta dai sindacati una "liberalizzazione selvaggia" del mercato. "C'è una grande adesione in tutta Italia - afferma Nicola Giacobbe di Unica taxi Cgil - i parcheggi sono vuoti nelle grandi città come Roma e Milano. Ringraziamo i tassisti che si stanno adoperando per fornire il servizio alle fasce deboli e chiediamo scusa agli utenti per i disagi".

Giacobbe sottolinea che "i tassisti sono uniti e compatti: se provano a far passare ciò che è all'ordine del giorno in Senato e il documento che ci è stato presentato ieri (mercoledì 22 marzo) in modo integrale, di questi scioperi il governo ne vedrà tanti e in forme diverse". Per il segretario di Unica Cgil i tassisti "non sono disposti a creare i presupposti affinché in questo lavoro si dia vita al caporalato tecnologico. A chi dice che lo sciopero si poteva evitare dopo la riunione di ieri, dico no. Non ci convince ciò che ci è stato detto, non ci siamo. Alle centrali Radio Taxi vogliamo dire che se hanno interessi diversi e vogliono essere lo strumento per mischiare il servizio taxi e Ncc, e volendo loro determinare le tariffe, diciamo no. Il negozio giuridico deve rimanere al tassista e al noleggiatore esclusivamente in vettura".

Intanto, a Roma è iniziata la manifestazione dei tassisti, che si sono dati appuntamento al Colosseo per poi percorrere via dei Fori Imperiali e giungere a piazza Madonna di Loreto, all'angolo con piazza Venezia. In testa al corteo - riferisce l'agenzia Agi - un gruppo di donne tiene uno striscione sul quale si legge: "Le tassiste informano. Rispetto, dignità, lavoro, legalità".

Taxi fermi anche a Milano a fianco della Stazione Centrale e in piazza Luigi di Savoia dove i conducenti sono riuniti in assemblea sotto una bandiera tricolore riportante la frase: 'Governo abusivo spacciatore di abusivi'. Situazioni analoghe con le auto pubbliche fuori servizio sono confermate dalla Polizia Locale a Linate e in altre strade e piazze della città.

Adesione massiccia anche a Napoli dove circa 600 conducenti di auto pubbliche hanno dato vita ad un corteo partito da Porta Capuana e diretto alla sede della Prefettura in Piazza Plebiscito. Alla testa del corteo vi sono una ventina di auto seguite dai tassisti appiedati.

Lo sciopero è stato confermato ieri sera (22 marzo) nonostante un incontro al ministero dei Trasporti durante il quale il governo ha illustrato una bozza di decreto contenente alcune misure che dovrebbero dare delle garanzie alla categoria.