Il Servizio Casa della Cgil Avellino denuncia “una grave disparità che viene perpetrata ai danni degli inquilini degli alloggi popolari di proprietà dello Iacp”. Con il passaggio dall’Imu alla Tari, si legge in unta nota del sindacato, i beneficiari degli alloggi Iacp si troveranno a dover corrispondere per la loro quota parte, la nuova tassa, mentre godevano del beneficio dell’esonero in quanto l’Imu non era dovuta.

Una parte della Tari, invece, rimane a carico dello Iacp che è proprietario degli alloggi, come da legge. L’esonero era determinato dal Regolamento comunale che aveva previsto tale forma di agevolazione che però non è stata ripresa con l’introduzione della Tari.

“Considerato che gli inquilini degli alloggi popolari non godono certo di una condizione economica di floridità - osserva Fiorentino Lieto del Servizio Casa Cgil - invitiamo il Comune a rivedere il regolamento ed estendere l’esonero per l’anno in corso, relativamente all’acconto in scadenza il 16 ottobre e al saldo fissato per il 16 dicembre”.

Il sindacato evidenzia la disparità di trattamento che il regolamento determinerebbe, in quanto gli inquilini degli alloggi popolari di proprietà del Comune, anche per la Tari sono stati beneficiati dell’esonero del pagamento: “Si tratta di una disparità assurda che rischia di determinare una conflittualità che va sanata al più presto - aggiunge Lieto - abolendo anche per gli inquilini degli alloggi Iacp l’obbligo del pagamento, sebbene la quota annua media si aggira sui 40-50 euro. Confidiamo - conclude la nota - nella pronta correzione del regolamento da parte del Comune”.