"Sui tagli sono più o meno disperata: non ho a oggi nessuna risorsa per il fondo per le politiche sociali, proprio non ne ho". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il 30 ottobre, esprimendo il proprio sconforto per la mancanza di risorse. "Abbiamo un compito veramente difficile, abbiamo bisogno di risorse che invece spariscono, non ci sono più", ha aggiunto.

"Invece di disperarsi, il ministro dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e correre subito ai ripari". Questa la risposta dello Spi Cgil, il sindacato dei pensionati, tramite il suo segretario generale Carla Cantone. "Il welfare in questo Paese ormai è a pezzi - afferma Cantone - e tante sono le emergenze da affrontare, a partire da quella legata alla non autosufficienza. È grave che a tutto questo un ministro risponda dicendo che non sa come fare". "Al ministro - conclude Cantone - ci permettiamo allora di consigliare di utilizzare la stessa solerzia e lo stesso rigore con cui ha preso decisioni sulla pelle dei pensionati e dei lavoratori per andare a recuperare risorse laddove ci sono, ovvero dai ricchi e da chi ad oggi ancora vive in una condizione di assoluto privilegio".

"La disperazione del ministro Fornero sulle risorse per il fondo delle politiche sociali la leggiamo con un grido d'allarme. Ma il compito del governo, su quella che oggi ormai è una drammatica realtà, è trasformare la disperazione in scelte politiche". Lo dice Cecilia Carmassi, responsabile Terzo Settore, Politiche Sociali e per la famiglia del Pd. "Se non c'è più un euro per gli asili nido, per l'assistenza e il trasporto delle persone con disabilità, se le famiglie travolte dalla crisi non trovano più nei Comuni nessun sostegno e scivolano inesorabilmente nella povertà estrema, se i Comuni non possono più abbattere le rette delle Rsa o del buono mensa, insomma se non c'è più nulla per i cosiddetti vulnerabili, il governo e il ministro Fornero dovrebbero dirci se questi sono spiacevoli effetti collaterali della crisi o sono il frutto di scelte politiche su cui è possibile eventualmente operare una inversione di rotta. Anche sulla non autosufficienza si sono promesse risorse che poi sono state tagliate. I soldi nel bilancio dello Stato ci sono: basta decidere se infanzia e adolescenza, famiglie e anziani sono una priorità o oppure no. Basta decidere se si condivide la scelta di smantellamento del welfare avviata dal governo Berlusconi o se si vuole invertire la rotta ed assicurare almeno una vita dignitosa alle persone”.

Proprio su questo tema le organizzazioni del terzo settore e del mondo sindacale raccolte nella rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia” si sono date appuntamento a Roma mercoledì 31 ottobre per dire al governo Monti che è sbagliato contrapporre welfare e crescita economica, anzi che proprio il welfare rappresenta un motore di sviluppo per far ripartire il nostro Paese. I contenuti e gli obiettivi della mobilitazione sono raccolti in una piattaforma comune che è stata sottoscritta dalle organizzazioni promotrici ed aderenti, disponibile sul sito www.cresceilwelfare.it, oltre che sui siti delle organizzazioni promotrici e aderenti.

La giornata di mobilitazione comincerà in mattinata: verrà allestito un palco e si alterneranno testimonianze dal sociale e musica. Qui confluiranno gruppi di volontari e attivisti delle organizzazioni sociali che daranno vita a flash mob in vari punti della città. Contemporaneamente verranno formate delegazioni con rappresentanti della rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia” che saranno ricevute da esponenti delle istituzioni e dei gruppi parlamentari.

Le organizzazioni che costituiscono la rete “Cresce il Welfare, cresce l’Italia”: Altramente; Anpas – Associazione nazionale pubbliche assistenze; Arci; Arciragazzi; Asc – Arci Servizio civile nazionale; Associazione Antigone; Associazione nuovo welfare; Auser; Cgil; Cilap eapn Italia; Cittadinanzattiva; Cnca; Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo “Franco Basaglia”; Consiglio nazionale ordine assistenti sociali; Coordinamento nazionale nuove droghe; Federconsumatori; Fish – Federazione italiana per il superamento dell’handicap; Fondazione Franca e Franco Basaglia; Forum droghe; Forum nazionale salute mentale; Fp Cgil; gruppo Abele; Grusol – gruppo solidarietà; Handy cup onlus; Inca; Ires; Itaca – Associazione europea degli operatori professionali delle tossicodipendenze; Jesuit social network Italia onlus; la Bottega del possibile; la rivista delle politiche sociali; Legacoopsociali; Mama Africa onlus; Opera don Calabria; Psichiatria democratica; Sos sanità; Spi Cgil; Stop Opg; Uil; Uisp; Unasam; Università del terzo settore.

L'iniziativa sarà trasmessa in diretta su RadioArticolo1.