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“La notizia del rovesciamento del pulmino che trasportava una squadra di operai edili, con il terrificante bilancio di quattro morti e altrettanti feriti, di cui uno in condizioni disperate, ci lascia senza parole. Vogliamo esprimere i nostri sentimenti di dolore e di affettuoso cordoglio alle famiglie”: è quanto afferma Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea Cgil della Campania, che prosegue: “il freddo linguaggio burocratico dell’Inail li classifica come infortuni in itinere. Ma la verità è quella che si squaderna davanti agli occhi di tutti: lavoratori che si spostano per centinaia di chilometri per raggiungere il 'posto', per un lavoro precario, pesante e disagiato, costretti a un pendolarismo estenuante e usurante".
Per Sannino, in questa vicenda sono presenti punti oscuri circa la posizione lavorativa dei lavoratori: "leggendo dalla stampa che si trattava di edili abbiamo immediatamente effettuato le prime verifiche presso le Casse Edili di Avellino e Napoli non trovando alcun riscontro", spiega il segretario, ricordando che l’iscrizione è obbligatoria per tutti i lavoratori pubblici e privati ed è il primo passaggio della regolarità dei rapporti di lavoro. "Approfondendo, raccogliendo informazioni e testimonianze, sembrerebbe che questi lavoratori ogni mattina si recassero al lavoro nell'area industriale di Grottaminarda-Flumeri dove, tra l'altro, ci sono aziende che producono materiali di prefabbricazione per l'edilizia. Non abbiamo notizie circa la regolarità dei rapporti di lavoro, anche se la dinamica dell'accaduto e le notizie frammentarie raccolte, introducono qualche dubbio sulla legittimità, contrattuale e giuridica, della prestazione di lavoro".
"Speriamo di sbagliarci – ha aggiunto il sindacalista –, ma non vorremmo che ci si trovasse di fronte a una azione di caporalato, di interposizione di manodopera o di cottimismo aggiuntivo. Una condizione che nella filiera delle costruzioni si è andata sempre più diffondendo a causa dell’assenza di qualsiasi intervento per rafforzare i controlli, per contrastare illegalità e irregolarità , grazie ad un sistema di che premia il prezzo e non la qualità e la regolarità, con la conseguente proliferazione di tante forme illecite di 'arruolamento' della manodopera".
"Forse ce ne è abbastanza per dire basta e di cambiare registro, perchè, o che si tratti di edili o altro, o che siano regolari o no, resta il fatto che ancora una volta il prezzo che si paga per lavorare è troppo elevato e diventa inaccettabile e insopportabile, e per il quale la Fillea darà mandato alla Consulta Giuridica della Cgil di procedere alla costituzione di parte civile nel processo che ci sarà".