Quasi 3 milioni di iscritti, ovvero circa il 20% della popolazione nazionale ultrasessantenne: è questo il “peso” reale dello Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, che oggi, 23 ottobre, apre i lavori dell’Assemblea nazionale dei quadri e degli attivisti, a Montesilvano (Pe) dal titolo “Praticare la confederalità”. Un appuntamento a cui si arriva in una fase di grande difficoltà per le anziane e gli anziani come ha subito sottolineato, aprendo i lavori della due giorni, il segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone: “Non ne possiamo più di subire atti prepotenti sulla pelle dei pensionati e per questo ci rivolgiamo alle forze politiche che si candidano a governare il paese chiedendogli di impegnarsi sul lavoro, sul welfare e per la redistribuzione della ricchezza”.

“Chiediamo innanzitutto – ha continuato Cantone – che si rimetta al centro il lavoro e lo sviluppo perché senza lavoro per i giovani pagano anche gli anziani, che si investa sul welfare per determinare giustizia sociale e uguaglianza nella sanità e nell’assistenza e che si dia vita ad una diversa ed equa redistribuzione della ricchezza per tutelare i salari e le pensioni e per contrastare una povertà che è sempre più dilagante”.

E a proposito di povertà dilagante, lo Spi Cgil da Montesilvano ha ricordato che, a causa del blocco della rivalutazione annuale delle pensioni superiori a tre volte la soglia minima introdotta con la riforma Fornero, cinque milioni di pensionati percepiranno 1.135 euro in meno per il biennio 2012-2013.

La rivalutazione annuale – spiega la Spi in una nota - è stata introdotta dal governo Prodi, applicata per intero fino ad un livello pari a 5 volte il trattamento minimo. Tale meccanismo ha portato nel triennio 2008-2010 ad un aumento medio delle pensioni di 124 euro. Il governo Berlusconi ha modificato la norma applicandola per intero solo fino ad un livello pari a tre volte il trattamento minimo, al 90% da 3 a 5 volte e al 75% oltre 5 volte. In questo modo ai pensionati è stato consegnato mediamente un aumento nel 2010 di soli 23 euro.

Altro dato portato alla luce dallo Spi è quello relativo alle quattordicesime erogate ai pensionati. Nel 2011 l'hanno ricevuta 2.662.000 pensionati, ovvero circa il 16% del totale. Di questi, il 75% sono donne mentre il 25% sono uomini.

La quattordicesima – ricorda ancora il sindacato pensionati della Cgil - è stata introdotta con la legge 127/07 (art.5, comma 1) e ad oggi ne hanno diritto solo i pensionati con almeno 64 anni di età e con un reddito personale non superiore agli 8.640,84 euro annui, ovvero non oltre una volta e mezza la soglia minima (650 euro). L’importo medio della quattordicesima si attesta a 390 euro ma varia a seconda del genere. Gli uomini hanno infatti percepito mediamente un importo di 410 euro mentre le donne di 384 euro. Il 43,5% delle quattordicesime è stato erogato nelle regioni del Nord, il 37% in quelle del sud e il 19,5% in quelle del centro.

Tornando allo Spi e ai suoi numeri, va detto che il sindacato pensionati è soprattutto un “sindacato pensionate”. La maggioranza degli iscritti è infatti costituita da donne. Dall'ultimo tesseramento risulta che gli iscritti allo Spi sono complessivamente 2.957.051, il 52% donne e il 48% uomini. Provengono soprattutto dai settori privati (94%) ma si segnala come il tesseramento in quelli pubblici - che oggi si attesta al 6% - sia comunque significativamente in crescita.

I pensionati rappresentati hanno mediamente un reddito basso o comunque medio-basso. Il 60% infatti non arriva a 1.000 euro al mese, di cui il 28% percepisce meno di 500 euro, il 23% tra 500 euro e 750 euro e il 9% tra 750 e 1.000 euro. Le donne dello Spi sono relativamente più povere degli uomini, con l’80% che non arriva a 1.000 euro mensili.

Come detto, lo Spi-Cgil rappresenta all’incirca il 20% della popolazione nazionale ultrasessantenne. E molto forte è l’insediamento del Sindacato nel territorio, con 2.400 leghe e circa 4mila punti di aggregazione comunali in tutte le regioni d’Italia.

Il programma dell'assemblea
prevede per oggi, dopo la relazione di Carla Cantone e i saluti di Giovanna Zippilli, segretario generale Spi Cgil Abruzzo, gli interventi dei segretari generali di Uilp e Fnp, Romano Bellissima e Gigi Bonfanti, e del presidente dell'Auser Michele Mangano. Poi il dibattito che proseguirà anche nella giornata di mercoledì 24 ottobre, fino alle conclusioni affidate al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Poi la presentazione del documento finale, prevista per le 13.30.