Oggi il Senato vota la fiducia sul decreto spending review posta dal governo che, dopo le violenti critiche dei giorni scorsi, modifica la norma sui farmaci generici, con un mezzo passo indietro e cioè lasciando la decisione finale al medico di famiglia. Nel maxi-emendamento spunta anche un blocco dell'aumento delle tasse universitarie per gli studenti in corso con redditi medio-bassi (Isee sotto i 40.000 euro), che fa da 'pentant' all'aumento delle tasse per gli studenti fuori corso.

La nuova norma sui farmaci è la seguente: “Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per
una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica”, prescrive il testo, “è tenuto ad indicare nella ricetta del Ssn la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco”. Tuttavia il medico “ha facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità”.

La nuova formulazione viene letta come un compromesso al ribasso dalle case farmaceutiche: "Con l'impostazione confermata anche con il maxiemendamento al decreto sulla spending review ha vinto la demagogia e l'ideologia anti-industriale. Questo è il Paese dove si fanno blitz notturni, sulle spalle di lavoratori e imprese, costringendo poi ad apporre modifiche in corsa, nella direzione di compromessi al ribasso, senza aver valutato impatti e conseguenze di queste misure", afferma Farmindustria in una nota.

Altra novità il blocco dell'aumento per tre anni delle tasse universitarie per gli studenti in corso con un Isee familiare sotto ai 40.000 Euro; l'eventuale aumento dovrà essere inferiore a quello dell'inflazione. Confermato invece il forte incremento per tutti i fuori corso: piu' 25% per i ragazzi con un Isee familiare fino a 90.000 Euro; più 50% per chi ha un Isee familiare tra i 90.000 e i 150.000 euro; addirittura il 100% per i redditi oltre i 150.000.

Altre modifiche al decreto erano arrivate dalla Commissione Bilancio del Senato. Sempre in tema di farmaci e farmacie, sono stati limati gli sconti previsti a carico delle farmacie che scendono dal 3,65 al 2,25, mentre quelli a carico delle aziende scendono dal 6,5% al 4,1%. Poi dal 2013 dovrà partire il nuovo “sistema di remunerazione della filiera”.

Arriva il tetto di 300.000 euro per la retribuzione a manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate, Rai compresa. Mentre Bankitalia dovrà tenere conto delle norme sulla spending review che prevedono risparmi su auto blu, buoni pasto, ferie e permessi, consulenze esterne e canoni di locazione degli uffici.

C'è poi il capitolo sulle Province, che saranno “riordinate” in modo da averne solo con almeno 350.000 abitanti e un territorio di 2.500 chilometri quadrati. Avranno per il 2012 un contributo di 100 milioni per la riduzione del debito. Rimane la cancellazione di Terni, Isernia e Matera che i senatore avevano cercato di salvare.

Non saranno chiuse automaticamente le società in house, mentre è stato eliminato il taglio di 30 milioni per il 2012 alla ricerca. Salta anche l'obbligo per Regioni, Province e Comuni di sopprimere o accorpare i propri enti ed agenzie, a patto che realizzino un risparmio del 20% per la loro gestione. I risparmi di spesa, che dovrà assicurare la trasformazione delle Prefetture da Ufficio territoriale del Governo ad Ufficio territoriale dello Stato, dovranno essere del 20% e non più del 10%. Slitta di due anni l'obbligo del taglio del 15% degli affitti per immobili in uso alle amministrazioni.

Per quanto riguarda il lavoro pubblico il ministro Patroni Griffi avverte: non ci saranno interventi sulle tredicesime degli statali, ma "non sono in grado di escludere o no i licenziamenti". Il ministro della pa ha precisato che il processo avviato dal decreto sulla spending review "non si fa in pochi mesi" e il numero di 11mila esuberi nelle amministrazioni statali è una "fotografia dell'esistente" da verificare alla luce delle piante organiche e delle compensazioni tra servizi.

Novità importanti anche in materia di tasse. Le otto regioni in disavanzo sanitario (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) potranno infatti anticipare dal 2014 al 2013 la maggiorazione dell'aliquota addizionale regionale Irpef, dallo 0,5% all'1,1%.

Aumenti in vista invece per gli studenti universitari fuori corso, le cui rette possono aumentare fino al raddoppio, rispetto a quelle previste per gli studenti in corso. L'aumento fino al 100% è previsto per i redditi oltre 150.000 euro. Si terrà conto della specifica condizione degli studenti lavoratori.

In arrivo risorse per 6 miliardi di euro per aiutare cittadini e imprese dopo il sisma nell'Emilia. C'è anche la possibilità per i comuni e per il commissariato regionale di fare assunzioni a tempo determinato per affrontare le emergenze. Risorse anche per l'Abruzzo (23 milioni) per la raccolta dei rifiuti. Salvi il Centro sperimentale di cinematografia, l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, la Cineteca nazionale.

Infine, da segnalare il raddoppio delle sanzioni comminate dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali e la nuova sforbiciata alle risorse per le intercettazioni telefoniche: il risparmio previsto per il 2012 è di 25 mln e non di 20.