Un altro infortunio, un altro decesso, un’altra vita stroncata lavorando in provincia di Siena. "Non c’eravamo ancora rialzati dopo la morte di Elvir in un cava di travertino a Rapolano Terme e ci ritroviamo dopo poco tempo a chiederci di nuovo come sia possibile", scrivono in una nota Cgil e Fillea Cgil di Siena.

Il sindacato ricorda il recente coinvolgimento del Prefetto di Siena, con l’avvio di un percorso partecipativo organizzato di tutte le parti sociali e degli organismi di controllo e prevenzione, fortemente voluto dalla Cgil. "Un percorso che ha il preciso intento di produrre un deciso cambio di marcia nel contrastare il rischio di infortuni - spiegano Cgil e Fillea - Partendo dai settori oggettivamente più a rischio: escavazione, agricoltura ed ovviamente cantieristica edile".

Nei due incontri già svolti dopo il primo confronto in Prefettura, il sindacato ha sollecitato una sorta di nuovo percorso volto ad evitare i rischi con la formazione, la prevenzione ed i controlli. "Ma tutto ciò a nulla serve se poi un lavoratore viene mandato, da solo, ci par di capire, senza nessuna protezione e controllo, ad eseguire una riparazione sul tetto di un capannone alto 4 metri e mezzo, sapendo che la caduta dall’alto è statisticamente la causa più frequente per i decessi sui luoghi di lavoro", scrivono ancora Cgil e Fillea.

"Non si può continuare così - insiste il sindacato - non si può permettere di affidare dei lavori con una simile leggerezza e negligenza. L’art. 90 del Decreto Legislativo 81/2008 sulla responsabilità del committente ed il Decreto Correttivo 106/2009 per l’impresa affidataria non possono avere interpretazioni".

Secondo Cgil e Fillea di Siena, dunque, di fronte al rischio della vita la formazione deve essere "incrementata e ripetuta costantemente a breve distanza". "Una formazione mirata - spiega ancora il sindacato - che faccia tesoro anche degli accadimenti in aziende simili. I controlli preventivi di tutti i soggetti preposti in concorso fra loro devono essere profondi, critici, esaustivi, non ripetitivi. Gli Enti Bilaterali devono essere fortemente concentrati su questo a partire dalla dotazione degli RLST, che insieme agli Rls aziendali dovrebbero avere scambi di informazione non episodici con gli Enti preposti. Brevità dei procedimenti giudiziari, accelerazione delle informazioni sugli episodi infortunistici, sono altre delle cose che possiamo fare e che dovrebbero essere fatte. Cose che non eliminano la necessaria e primaria responsabilità dei datori e dei committenti".