Uno sciopero nazionale di un’ora di tutto il personale Enel, indetto dalle segreterie di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil. È quello in corso oggi (venerdì 23 ottobre) per protestare contro l’infortunio mortale avvenuto venerdì 16 ottobre a Benevento, in cui durante un intervento di emergenza ha perso la vita un operaio di 38 anni, Adriano Tatavitto. L’uomo, capo-squadra della zona Enel di Avellino, è rimasto folgorato mentre tentava di ripristinare le linee elettriche danneggiate dal maltempo, in zona Ponte Valentino. La vittima lascia la moglie e due figli piccoli, di due e sette anni.

“Di sicurezza in apparenza si ragiona molto, nella realtà il tema è molto trascurato” spiega Luca Barbetti, segretario nazionale della Filctem Cgil e responsabile del settore elettrico: “Abbiamo indetto lo sciopero proprio per sensibilizzare l’azienda e l’opinione pubblica sul fenomeno delle morti sul lavoro. Che, a quanto mostrano le statistiche ufficiali, stanno tornando drammaticamente a crescere”. Per quanto concerne la specificità dell’Enel, Barbetti sottolinea la necessità “di procedere a nuove assunzioni, tornando a un corretto dimensionamento degli organici, soprattutto per quanto riguarda l’attività di distribuzione”. Servono poi nuovi investimenti, conclude il segretario Filctem: “sempre più spesso, complici le anomalie climatiche di questi anni, gli operai intervengono in condizioni critiche per l’urgenza di ripristinare il servizio in tempi rapidi, mettendo quindi a rischio la propria incolumità, come purtroppo è accaduto al lavoratore di Benevento”.

Filctem, Flaei e Uiltec rimarcano la “necessità di una continua e costante attenzione alla sicurezza”, invitando l’Enel a “riflettere sulle richieste che tutte le strutture regionali d’Italia hanno avanzato in modo perentorio”. La prima sono “le assunzioni indispensabili nelle aree tecnico-operative per coprire la reperibilità e le nuove esigenze che il servizio richiede con l’avvento dei piccoli produttori di energia che immettono nella rete a media tensione”; la seconda sono “gli investimenti e le manutenzioni sulla rete per rispondere in modo adeguato a questa nuova fase tecnologica”. La condizione che si è creata sulla rete media tensione/bassa tensione, conclude il comunicato Filctem, Flaei e Uiltec, dove “l’autoproduttore immette energia senza un reale controllo da parte del gestore della rete, è stata, negli ultimi tempi, una delle principali cause di disservizio”.