“Durante gli incontri organizzati negli ultimi mesi è emersa una condizione decisamente allarmante dell’azienda, alla quale sono legate le sorti di quasi 700 lavoratrici e lavoratori tra Lombardia, Piemonte e Liguria”. A lanciare l’allarme sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di Milano parlando della Gca, azienda del settore discount e proprietaria dei punti vendita Superdì e Iperdì. “Le operazioni prospettate – riferiscono le tre sigle – consistono nella vendita a due società di 15 dei 43 negozi; il pagamento degli arretrati ai fornitori; la ristrutturazione delle filiali rimanenti; il rilancio dei punti vendita con attività promozionali e la riduzione del personale. Ma finora si è concretizzata soltanto un'operazione riguardante due punti vendita, per i quali l'azienda ha operato un affitto di ramo d'azienda”.

I sindacati chiedono a Gca “di fare chiarezza sulla situazione attuale e sulla sua programmazione nel medio e lungo termine; nessuna informazione utile a comprendere la strada intrapresa è stata data e, a oggi, le filiali continuano a essere un servizio insufficiente per la clientela, rischiando la chiusura in assenza di un’adeguata sostenibilità economica. In seguito dell’annullamento di alcuni appuntamenti già calendarizzati negli ultimi giorni di luglio – conclude la nota –, vogliamo che vengano convocante urgentemente tutte le parti per dare una risposta ai bisogni e alle preoccupazioni dei lavoratori coinvolti”.