Le organizzazioni sindacali di categoria Filt, Fit, Uiltrasporti, Ugl e Usb di Pesaro hanno proclamato lo stato di agitazione e indetto uno sciopero di quattro ore per il 29 luglio. Ancora una volta, i sindacati  intervengono sul servizio scuolabus, criticando con forza le amministrazioni comunali che 'non hanno voluto ascoltare'.
 
Nei giorni scorsi, infatti, i comuni di Pesaro, Fano, Monteciccardo, Fermignano, Petriano e Vallefoglia, nel corso di un incontro con i rappresentanti dei lavoratori, hanno deciso di ignorare tutte le richieste e le segnalazioni del sindacato sul rispetto delle regole di un servizio di estrema delicatezza, come quello di scuolabus e contenute nel dispositivo di gara. Con la nota procedura della gara al massimo ribasso, per i sindacati, dopo l’uscita di Ami si “gioca sulla pelle dei lavoratori” e non si rispettano norme e criteri di qualità del servizio.
 
Lo sciopero è stato proclamato perché la ditta di trasporti che subentrerà ad Ami ha lasciato intendere, con il benestare delle amministrazioni comunali citate, che applicherà un “contratto a tempo indeterminato di 10 mesi”. Tuttavia, il contratto è illegittimo, perché non corrisponde a quello indicato nei capitolati di gara, ovvero il ccnl degli autoferrotranvieri. Non solo. Nei mesi estivi i lavoratori non percepiranno alcun stipendio, con una perdita economica, fiscale e previdenziale. A questo, si aggiunge, sempre nel silenzio delle amministrazioni, il rischio della modifica della residenza lavorativa.
 
“Stavolta hanno passato il limite”, dichiarano i sindacati, che metteranno in campo tutte le risorse per fermare questo “scempio”, che oltretutto non tiene conto delle clausole sociali, di cui tanto si parla nei cambi d'appalto. Lo sciopero non è la sola iniziativa unitaria: da qui al 29, le organizzazioni metteranno in piedi numerose manifestazioni di protesta sotto le sedi dei Comuni, ai quali è stata chiesta correttezza ed equità. La risposta è sotto gli occhi di tutti, “Siamo convinti – concludono le sigle – che le amministrazioni comunali dovrebbero difendere l’interesse collettivo di cittadini e lavoratori, non quello delle aziende private”.