I dipendenti delle aziende in crisi del palermitano oggi saranno in corteo nelle strade del capoluogo siciliano per lo sciopero generale di Cgil e Uil. “Palermo va incontro al suo settimo anno di crisi rischiando la “desertificazione” totale, in una situazione drammatica, con un elenco di centinaia di aziende i cui dipendenti si trovano in preavviso di licenziamento, in cassa integrazione in deroga, in mobilità, in solidarietà, con gli ammortizzatori sociali in scadenza. Ci sono quasi 3 mila dei 5.600 dipendenti palermitani dei call center a rischio licenziamento dal 2015, i 760 dipendenti Fiat che sperano a gennaio nel passaggio alla Grifa, altri 500 del’indotto Fiat senza lavoro dal nuovo anno, mille licenziati nella formazione professionale nei 24 enti palermitani e altri 1.674 a rischio. Ad aver ieri appreso che passeranno il Natale senza stipendi e tredicesima, e col posto di lavoro in forse, sono i 76 dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia, società a partecipazione regionale, reduci da due giornate di sciopero”. Lo scrive la cgil in una nota.

Una città e una provincia ormai in piena desertificazione. Palermo città bella ma ormai periferica e marginale dal punto di vista sociale ed economico – continua il sindacato -. Nel settore metalmeccanico abbiamo perso in questi anni 2.500 posti di lavoro. Alla Fiat c’erano 2.200 operai: adesso speriamo che Grifa da gennaio possa aprire i cancelli ai 760 operai che restano – dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo, davanti ai segnali che delineano un Mezzogiorno in profondo rosso, con un crollo sociale e produttivo - I dati Svimez parlano di un Sud ancora in recessione, mentre il Nord timidamente risale. Dal 2008 al 2014 i dati negativi del Pil hanno determinato un crollo dei redditi al Sud del 15 per cento e una perdita di posti di lavoro tra il 2008 e il 20015 di 800 mila unità. Di questi, 50 mila posti di lavoro in meno li abbiamo registrati nella sola provincia di Palermo. Il settore più colpito resta quello dell’edilizia: secondo i dati della Cassa edile dal 2008 al 2013 abbiamo perso 8 mila posti di lavoro E nella legge di Stabilità non ci sono le risorse che in termini occupazionali e di lavoro Palermo si aspettava”.

E’ questo il dato che i sindacati di Palermo esibiscono allo sciopero di oggi contro il Jobs Act, contro la libertà di licenziare che sarà istituzionalizzata dal 1° gennaio 2015, e per contrastare i decreti delegati che il governo dovrà emanare.