È sciopero alla Città della Scienza di Napoli. Otto ore di stop, oggi (29 novembre) per i lavoratori che hanno ormai 7 mesi di stipendi arretrati, non condividono il piano di ristrutturazione e di riorganizzazione, e non vedono con chiarezza il futuro della Fondazione Idis, che gestisce il museo scientifico, l'incubatore di imprese e il centro di formazione di Bagnoli.

Non si ferma quindi lo stato di agitazione permanente che va avanti da oltre un anno. Attraverso una nota, la Rsa Filcams Cgil, chiede “un piano di rientro scritto delle spettanze arretrate, chiarezza sul futuro, riorganizzazione aziendale condivisa, un piano industriale credibile e la chiusura delle fallimentari esperienze passate”.

Sempre per oggi è stata convocata anche l'Assemblea dei soci, con all'ordine del giorno la discussione e l'approvazione del Piano industriale, che dovrebbe permettere alla Regione di sbloccare l'ultima quota del finanziamento deliberato. La Filcams, però, non condivide la convocazione, "con le vecchie regole e le vecchie modalità di voto".

La Regione è infatti l'unico socio che contribuisce finanziariamente alla vita di Città della Scienza e può mettere mano a una situazione di grave crisi dovuta alla gestione precedente a quella commissariale. La Regione ha recentemente aumentato il contributo ordinario, ma il sindacato ritiene che non basti ancora, e che serva un intervento più massiccio anche sulle attività e le linee di progettazione.

Intanto la terza sezione della Corte di appello di Napoli ha assolto dall’accusa di incendio il custode di Città della Scienza che era stato condannato in primo grado a sei anni, perché ritenuto dalla Procura il responsabile del devastante rogo che il 4 marzo del 2013 ha distrutto buona parte della struttura di Bagnoli. A oltre 5 anni dall'accaduto, dunque, l'incendio resta ancora senza colpevoli.