A causa delle decisioni della commissione Bilancio della Camera rischiano di essere insufficienti le risorse per i contratti integrativi dei dipendenti della Regione Toscana. La denuncia è contenuta in una lettera aperta che la Rsu della Regione Toscana ha inviato ai deputati e senatori eletti nella nostra regione, oltreché al presidente della Giunta Enrico Rossi, al presidente del Consiglio Eugenio Giani e ai capigruppo in Consiglio regionale.

“Giungono da Roma – scrive la Rsu - notizie allarmanti dalla commissione Bilancio della Camera, che sembrerebbe intenzionata ad esprimere parere negativo sugli emendamenti alla Legge di Bilancio, tra cui quelli della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e quelli promossi da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, che prevedono la possibilità per le regioni di aumentare i fondi per la contrattazione decentrata integrativa per il riequilibrio del trattamento accessorio del personale exprovinciale transitato ai sensi della Legge Delrio (l. 56/2014).”

Se così fosse, si spiega nella lettera, “si assisterebbe ad un enorme danno economico per migliaia di dipendenti e ad una vera e propria ingiustizia, in particolare in alcune regioni, tra cui la Toscana.” La Toscana infatti, con la legge regionale 22/2015, attuativa della Delrio, ricordano i sindacati, “ha proceduto ad una operazione di riordino istituzionale di grandi dimensioni sia rispetto alle funzioni che alle unità di personale assorbite, per far fronte all’emergenza occupazionale che la L.56/2014 produceva con l’immissione nel portale della mobilità del 50% del personale allora provinciale. Si tratta di circa 1100 lavoratori provenienti da Province, Città Metropolitana ed Unioni di Comuni, a fronte di una dotazione organica pre-riordino di poco superiore alle 2000 unità.”

Il trattamento economico di questi dipendenti ex-Province è stato finora mantenuto separato “e questo -scrive la Rsu- crea una innegabile condizione di disagio e tensione interna dettata dalla sperequazione tra lavoratori dello stesso Ente. Questa situazione potrà essere superata in occasione del prossimo contratto decentrato, ma è necessario che gli emendamenti proposti vengano approvati. Infatti, se non si potrà procedere all’aumento del fondo, questa equiparazione potrà avvenire solo al ribasso, con un costo pesantissimo su tutti i dipendenti regionali.”

“L’operazione di riordino istituzionale, in termini di costo del personale, verrebbe scaricata sulle spalle dei lavoratori, mettendo a rischio la tenuta sociale, il clima organizzativo, la continuità dei servizi, colpendo redditi già ingiustamente penalizzati da anni di blocco contrattuale.” “Vi chiediamo quindi – conclude la lettera - di intervenire affinché questo pericolo sia scongiurato, e siano approvati gli emendamenti che prevedono la possibilità di aumentare il fondo del salario accessorio, come pure quelli che assicurano la risorse necessarie ai Centri per l’Impiego.”