Saltano gli accordi per la cassa integrazione alla Rossi Motoriduttori di Modena e alla Seimec di Carpi. Lo comunicano i delegati sindacali della Fiom Cgil, che giudicano negativamente la mancata intesa sulla cig che dovrebbe interessare tutti gli operai in produzione delle due aziende – circa 330 addetti - e alcune decine di impiegati, per 13 settimane a rotazione a partire dal 12 gennaio.

Il mancato accordo avvenuto nel terzo incontro tra la direzione aziendale, Confindustria e le rappresentanze sindacali, spiegano i sindacalisti della Fiom, “è maturato per l'indisponibilità dell'azienda a riconoscere la maturazione dei ratei di ferie e permessi retribuiti ai lavoratori coinvolti nella cassa integrazione”,

Inoltre, “non c'è stato alcun impegno da parte aziendale sui lavoratori a termine (oltre una trentina), che rischiano il posto di lavoro alla scadenza del loro contratto nei prossimi mesi, così come nessun impegno è stato preso sull'integrazione salariale alla cassa, che comporta una decurtazione tra il 35-40% della retribuzione”.

A giudizio dei delegati, “ancora una volta le questioni politiche poste da Confindustria e azienda hanno avuto ragione sulle richieste sindacali tese a contenere le difficoltà e le minori retribuzioni per i lavoratori in cig nei prossimi tre mesi.Anche questa volta a pagare il costo della crisi saranno i lavoratori: la Rossi ha infatti cresciuto il proprio fatturato per gli anni 2007 e 2008, ma non ha riconosciuto nessuna delle richieste da parte sindacale, se non l'anticipo della CIG che ha un costo zero per l'azienda”. Previste per i prossimi giorni assemblee con i lavoratori per decidere iniziative da mettere in campo.