Una manifestazione contro il "declino" di Roma, contro "il disagio, la povertà, la solitudine, il degrado ambientale, culturale e sociale". Un'iniziativa per denunciare "l’assenza di un progetto di sviluppo, di una idea di città, che in questi due anni di governo la sindaca Raggi non ha neppure tentato di avviare". Con lo slogan "Quanto eri bella Roma..." Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio sono scesi in piazza oggi, 6 giugno, dalle ore 16.00 in Campidoglio, per una manifestazione unitaria che chiede a gran voce "il rilancio" della capitale (qui le foto).

Molto partecipato è stato l'appuntamento nella piazza simbolo della capitale. Secondo i sindacati nella Roma di oggi “mancano interventi che intercettino e aiutino i soggetti più deboli (anziani, disabili, famiglie, giovani, immigrati) che limitino l’emarginazione di tante periferie della città, che determina inevitabilmente solitudine ma anche violenza e illegalità in un far west senza fine”.

“I servizi pubblici locali, dai trasporti ai rifiuti, mentre sui social sono ormai fonte di divertimento e dileggio della nostra città, costituiscono la drammatica realtà con cui si misurano ogni giorno i cittadini e le lavoratrici e lavoratori di quei settori", affermano congiuntamente Michele Azzola, segretario generale di Cgil Roma e Lazio, Paolo Terrinoni responsabile Cisl Roma Capitale e Rieti, e Alberto Civica segretario generale della Uil del Lazio. Per i tre sindacalisti "manca un progetto credibile di rilancio dell’azienda dei trasporti, un piano strategico sul ciclo dei rifiuti, una seria idea sul turismo e sulla cultura”.

“I dati occupazionali ci consegnano un mercato del lavoro fatto di precariato, lavoro povero o assente - continuano i tre segretari - Il tema della rinegoziazione del debito che grava sulle tasche dei romani, non è mai stato nell’agenda di lavoro di questa Giunta. La mancata applicazione dell’accordo sottoscritto a settembre 2017 con il Comune sugli appalti delle aziende partecipate, che doveva garantire gli attuali livelli occupazionali ed economici, sta determinando licenziamenti, disuguaglianze, mancata applicazione dei Ccnl, il tutto con il benestare del Comune di Roma che di quelle aziende è proprietario”.

Insomma, per Cgil, Cisl e Uil "è ormai chiaro a tutti che il protocollo Fabbrica Roma è rimasto un titolo su una carta. Dobbiamo svegliare questa amministrazione dal torpore in cui è sprofondata", concludono i sindacati.